Abruzzo, neve e terremoto Soccorsi in frazioni isolate

Tre squadre del soccorso alpino stanno operando in Abruzzo con tende, pale da neve, viveri e sci per raggiungere le frazioni isolate per la neve e dopo le nuove scosse di terremoto.

Nella zona, con le intense nevicate che si sono sommate alle scosse sismiche registrate in Italia Centrale, come riferisce il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ci sono numerose persone isolate, alcuni anziani con problematiche sanitarie, ma non si registrano al momento vittime per i crolli. Una squadra è a disposizione della Prefettura dell’ Aquila.

Su richiesta del dipartimento di Protezione civile il Soccorso alpino sta facendo convergere in Abruzzo personale anche dalle regioni limitrofe. Numerose altre unità del Soccorso Alpino sono pronte a muovere da altre regioni italiane.

Criticità si stanno verificando in alcune frazioni di Amatrice a causa delle abbondanti nevicate e del terremoto di oggi: lo rende noto la Croce Rossa Italiana.

A Collecreta sono sette i nuclei familiari bloccati, stessa situazione nella zona di Bagnolo e San Martino, dove la neve ha raggiunto il metro e mezzo di altezza. A Cossara 15 persone sono rimaste isolate. Rimangono sotto continuo monitoraggio le aree di Capitegnano e Montereale. Diversi i crolli fino ad ora registrati.

La sala operativa nazionale della Cri ha attivato tutti i suoi centri operativi per fronteggiare la doppia emergenza. Il corpo militare della Cri sta raggiungendo la zona con veicoli medi e ruspe. Già movimentate da ieri motoslitte e altri veicoli in grado di spostarsi sulla neve.

«Da settanta anni non nevicava così forte, ci sono persone isolate che non possono uscire da casa. La seconda scossa è stata molto violenta. Non ci sono comunque danni a persone»., spiega Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale, sulle scosse di terremoto registrate oggi nel Centro Italia. «Oggi - ha aggiunto Pirozzi - c’è una situazione drammatica. Dei campanili adesso non mi importa niente, si rifaranno. Ora speriamo che arrivino presto le turbine».

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