Un centro nuoto federale a Trento

La novità è che se si farà una piscina olimpionica di un certo tipo anche la Federazione italiana nuoto sarebbe disposta a partecipare alle spese di gestione facendo rientrare Trento e il suo impianto nell’orbita del Centro federale di Verona, quello dove si allena Federica Pellegrini. Un elemento in più da approfondire da parte del Comune prima di fare una scelta.

Il dibattito sul progetto di nuovo polo natatorio in città è proseguito ieri pomeriggio in occasione di un’audizione in commissione sport a palazzo Thun a cui hanno partecipato il presidente della federazione nuoto trentina, Mario Pontalti e i responsabili delle società di nuoto della città. È stato proprio Pontalti a riportare quanto auspicato dal presidente nazionale della Fin, Paolo Barelli, che si sarebbe detto pronto a salire a Trento per perorare la causa di un impianto con doppia vasca all’avanguardia e disponibile a farlo entrare nell’orbita federale.

Sono due in questo momento le ipotesi tra cui il Comune si trova a dover scegliere: solo una vasca olimpionica coperta da 8 milioni di euro oppure un impianto da 13 milioni con vasca olimpionica, gradinate per il pubblico e una seconda vasca da 25 metri più profonda e dotata di trampolini e piattaforme per i tuffi. La relazione di Pontalti, incalzato poi dalle domande dei consiglieri, era evidentemente tesa a esaltare i vantaggi della seconda ipotesi.

Il presidente federale, spalleggiato da quelli delle società, ha messo in guardia i consiglieri dal non ripetere i grossolani errori del passato che hanno finito per tarpare le ali a interi movimenti sportivi. «Come quando si costruì un palazzo del ghiaccio a cui mancano tre metri in lunghezza per poter organizzare competizioni di livello internazionale» ad esempio. Meglio perciò, dal suo punto di vista, spendere qualcosa di più subito e non pentirsene poi. Anche perché - ha ribadito - un impianto completo significa poter dare risposte anche alle esigenze di tuffi, nuoto sincronizzato, pallanuoto, subacquea; poter meglio gestire la convivenza tra l’utenza sociale e gli atleti; poter organizzare allenamenti collegiali o manifestazioni tali da portare in città migliaia di persone per diversi giorni all’anno creando un indotto economico notevole.

Prima di entrare nel merito delle scelte come noto l’assessore allo sport Tiziano Uez, presente ieri come uditore, e l’amministrazione comunale attendono i dati su costi di realizzazione e gestione delle due tipologie di impianto chiesti a Cassa del Trentino, che dovrebbe consegnarli entro fine mese. Ma da quanto emerso ieri neanche quei dati saranno decisivi.

Pontalti ha espresso dubbi sulla loro scientificità senza un progetto dettagliato e il consigliere grillino Marco Santini ha dichiarato fin d’ora l’intenzione di dare battaglia per eliminarli dal tavolo di discussione: «Sono fatti sulla base di uno schizzo degli uffici tecnici che ha immaginato l’impianto dentro un cubo di vetro. Una cosa improponibile!»

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