La stazione di Mesiano «vietata» ai disabili

Viene descritta come il «fiore all'occhiello» del sistema di trasporti in Trentino ma la «ferrovia della Valsugana», utilizzata soprattutto dagli studenti universitari di Ingegneria e del polo scientifico di Povo, in realtà ha grosse pecche, quando si parla di barriere architettoniche. La stazione di Mesiano è out per i portatori di handicap, studenti e non studenti. A denunciarlo è il Movimento Cinque Stelle.

«Oltre un anno fa, a seguito di nostre verifiche, sollevavamo in tutte le sedi il problema della stazione di Mesiano di fatto inaccessibile ai disabili e teatro nelle ore notturne di episodi di degrado e micro criminalità assortita. A distanza di più di 12 mesi non sorprenderà purtroppo apprendere che le cose non sono affatto cambiate, specie per quel che riguarda le barriere architettoniche».

Lo affermano in una nota i portavoce del pentastellati del Trentino Filippo Degasperi e Andrea Maschio, a proposito della stazione ferroviaria.

«Si tratta di una vicenda davvero kafkiana - continuano Degasperi e Maschio - in pratica l’ascensore “nuovissimo e modernissimo”, posto sul lato della stazione che dà sull’abitato di Mesiano, non funziona e non ha mai funzionato».

Come è possibile? Il fatto è che persiste un problema legale fra le Ferrovie e l’azienda privata che deve fare il collaudo, «senza il quale non si può rendere operativo l’ascensore, pagato fra l’altro con i soldi della Provincia e quindi di tutti noi trentini. Se poi si va dall’altro lato, quello che da su via Valoni, le cose se possibile peggiorano.

Sono infatti state realizzate due belle rampe d’accesso adatte alle carrozzine, che però finiscono contro a delle scalinate. Si fa davvero fatica a capire il senso di progettare e realizzare cose simili, salvo che lo scopo non sia stato semplicemente giustificare il pagamento per il lavoro effettuato a prescindere dai risultati conseguiti».

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