Troppe ore a scuola Il no di 1.200 mamme

Forte la preoccupazione di molte famiglie trentine per l’aumento dell’orario scolastico nella scuola primaria previsto per il 2017, che passerà da 26 a 28 ore obbligatorie spalmate su cinque giorni, riducendo le ore facoltative dalle attuali 4 a 2.

Il provvedimento è stato approvato lo scorso giugno in Consiglio provinciale nell’ambito della legge sulla «buona scuola» trentina. Un tema che per Claudio Civettini (Civica Trentina) «è stato introdotto in modo silente e per il quale, senza polemizzare con nessuno, credo sia opportuno riaprire un dibattito all’interno del Consiglio portando argomenti e ragionevolezza a fronte di scelte che molte famiglie non condividono».

Tra mamme, papà ed insegnanti infatti, in circa dieci giorni sono state raccolte oltre 1200 firme a sostegno di una petizione che il 13 dicembre è stata presentata al presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti da alcune rappresentanti, accompagnate da Civettini.

Un movimento spontaneo nato per tutelare l’interesse ed il benessere dei propri bambini - hanno tenuto a sottolineare ieri alcune mamme durante la conferenza in cui hanno esposto le proprie argomentazioni - «privo di connotazioni politiche ma che vuole mettere in luce i bisogni dei nostri figli, che pare si siano persi di vista».

Quello che contestano è un incremento di due ore obbligatoriamente destinate a materie nozionistiche (giustificate dall’inserimento delle ore obbligatorie per il Clil), a scapito delle attività creative ed espressive nonché di quelle extrascolastiche o banalmente dedicate al gioco ed al giusto riposo.

«I nostri figli non sono contenitori multitasking da riempire continuamente di nozioni» hanno lamentato le mamme presenti ieri; «il tempo scuola su cinque giorni, con orario 8-16, che risponde ad una necessità di conciliazione dei tempi di vita delle famiglie, non deve per forza essere destinato totalmente all’apprendimento delle materie curriculari, ma dovrebbe lasciare un adeguato spazio alle attività complementari di tipo artistico, sportivo e di doposcuola».

Con tale aumento di ore, i pomeriggi obbligatori passerebbero da tre a quattro e «considerando la capacità di concentrazione pomeridiana dei bambini già sovraccarichi dopo un certo tempo trascorso a scuola, fare matematica anche il venerdì o il giovedì pomeriggio sarebbe molto difficile e controproducente per l’apprendimento» ha puntualizzato Deborah Trabalza in rappresentanza dei genitori firmatari.

Senza mettere in discussione il tempo pieno, i genitori vorrebbero quindi il mantenimento dell’orario attuale dal momento che «con le quattro ore opzionali verrebbe comunque garantita l’esigenza di gran parte delle famiglie di conciliare i tempi di vita tra scuola e lavoro».

A tale scopo, chiedono un dialogo con la politica e che venga sentita una commissione di esperti che si pronunci sugli effetti di tale scelta sui bambini, come già fatto nel 2008 quando un’analoga commissione aveva appunto definito il tempo scuola ideale in un massimo obbligatorio di 26 settimanali più eventuali 4 opzionali.

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