Firme false, Gerosa condannata Lei: dimostrerò la mia innocenza

Si è concluso con una condanna a 8 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) il processo che vedeva imputata l'ex consigliera comunale Francesca Gerosa, accusata di avere raccolto alcune firme per Forza Italia - questa almeno era l’accusa - non in presenza di Giacomo Bezzi, pubblico ufficiale che poi le ha autenticate.

Questa era l'ultima appendice del procedimento penale relativo alle irregolarità nelle firme raccolte per le elezioni amministrative di Trento del 2015 che aveva coinvolto anche il consigliere provinciale di Agire Claudio Cia (assolto), il consigliere provinciale di Forza Italia Giacomo Bezzi e l’ex consigliere comunale Emilio Giuliana (entrambi usciti con un patteggiamento).

Scontato l'appello della difesa della Gerosa, decisa a dismostrare di avere operato correttamento. Ecco la nota che ha diffuso dopo la sentenza di questa mattina. «Sono profondamente amareggiata e avvilita per l’inaspettata sentenza di oggi. Mi hanno condannata per avere ricopiato correttamente i dati anagrafici di una manciata di persone alla presenza di un autenticatore.

Nel mio agire non ci sono errori neanche formali. Sono stata condannata per aver operato, senza alcun interesse personale (visto che non ero candidata e nemmeno tesserata con alcun partito), nella piena legalità e trasparenza. Tutto ciò mi lascia perplessa. Evidentemente si tratta di un processo politico, perchè da come si è svolto nel suo intero percorso sembrava quasi che le decisioni fossero già prese. Mi sento schiacciata dal sistema, ma voglio continuare a credere che la giustizia deve essere giusta.

Per ora incasso il colpo, ma è scontato dire che farò appello, e che arriverò fino all’ultimo grado di giudizio se necessario, perchè voglio dimostrare la mia innocenza, e alla fine avrò ragione. Sono sempre stata una persona corretta, e continuerò a camminare a testa alta, come ho sempre fatto».

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