Una settimana dopo, il ricordo di Ale e Giulia

È passata circa una settimana da quella sera maledetta. Quella sera in cui un destino ingiusto si è portato via due splendidi ragazzi.

Il sorriso e l’entusiasmo di Alessandro Conti e Giulia Valentini si sono spenti nelle fredde acque dell’Isarco.

Tutti noi, quando abbiamo visto quelle due foto, ci siamo chiesti: perché?

È una domanda che rimarrà senza risposta. Ma qualcosa di più di Ale e Giulia lo abbiamo capito leggendo il blog di Linda Gabrielli, della Gabrielli & Partner. Cioè di quella seconda famiglia presso cui lavoravano Ale e Giulia.

Immaginiamo quanto sofferte debbano essere state quelle parole. Ve le riproponiamo integralmente, convinti come siamo che anche a Giulia e Ale sarebbe piaciuto essere ricordati così.  

«Ad una settimana dall’accaduto credo sia giusto dire qualcosa. E lo faccio qui, anche se qualcuno penserà sicuramente che non centra nulla con il mio blog. Ma è il mio strumento per parlare, sfogarmi, raccontare della mia vita. E quello che è successo è la mia vita. Ha colpito la mia famiglia, anche se si tratta di quella lavorativa.
 
Sì perché Gabrielli & Partner non è solo una studio di marketing. È una squadra, è un gruppo legato e affiatato. È, ripeto, una famiglia. Siamo sempre stati molto attenti e gelosi nell’inserire nuovi professionisti nella nostra bolla, nel nostro ufficio, nei nostri progetti. Perché la nostra priorità era tutelare l’energia che si respirava ogni giorno, la totale sinergia e complicità in cui avevamo la fortuna di lavorare.

Così lentamente siamo cresciuti, Davide ed io, poi Daniele, Giulia, Ilaria, Ale e per ultima Elisa. I nostri giovani! Fieri di loro e totalmente orgogliosi di aver avuto la fortuna che avessero scelto noi, Linda e Davide Gabrielli. La squadra poi stava crescendo sempre di più, con Andrea, Claudio, Matteo, Denis. E ognuno di noi si incastrava perfettamente con ogni singolo componente della squadra. Chiamatela magia, fortuna o passione per il nostro lavoro, ma era tutto davvero totalmente perfetto.

Fino a sabato scorso, quando dopo una delle nostre tante cene e momenti di condivisione e gioia, in pochi secondi la magia si è spenta.

Non voglio parlare di quello che è accaduto, lo hanno già fatto i giornali, le televisioni, i social, con tutte le loro imperfezioni e racconti imprecisi e pieni di pregiudizi di sabati sera allo sbando tra alcool e velocità. Queste persone le lasciamo parlare, noi sappiamo la verità e sappiamo di quanto i nostri ragazzi fossero sempre totalmente responsabili e adulti, nella vita professionale così come in quella privata. Si è trattato solo di un fatale incidente, di cui qualcuno, in cuor proprio, sa di esserne responsabile.

Ma ripeto non voglio parlare di questo, ma di loro, di Ale e Giulia. Ne parlo dopo una settimana di totale silenzio nei confronti del mondo che mi circonda forse perché è giusto così, o perché qualcuno se lo aspetta o solo perché, più egoisticamente parlando, ne ho bisogno.

Giulia è entrata nelle nostre vite due anni fa, con le sue insicurezze e fragilità. E lentamente è sbocciata come un fiore, diventando una donna sicura e fiera di assumersi sempre più responsabilità. È la nostra responsabile dei check up aziendali, ricerche di mercato e attività di mystery client. Un vero generale! Non le scappa una sola scadenza e batte i tempi a tutti. È solo un ricordo la Giulia che aveva paura di chiamare un cliente o che mi chiedeva di leggere una sua email prima di mandarla…

Alessandro è il nostro giovane talento. 23 anni, ma solo anagrafici, perché lui è senza dubbio l’erede naturale di Davide. Ha visione, è determinato e un livello di empatia che riesce a connettersi con tutti, dai suoi coetanei agli amministratori delegati più seri e rigorosi. Qualsiasi cosa si prefigge di fare, lui la fa, e in modo eccellente. Gli dico sempre che se decidesse di diventare il futuro Presidente di America, ce la farebbe senza il minimo dubbio.

Siamo tutti con voi, sarete sempre parte della nostra famiglia

Sto parlando in presente, lo so, perché dopo l’iniziale fase di incredulità e di shock, ho passato il momento della rabbia. Ma ora, grazie al sostegno di tutti, della mia famiglia e dei miei amici, sono alla ricerca della forza per riprendere esattamente dal punto dove Ale e Giulia ci hanno lasciato. Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo a quello che insieme abbiamo costruito. E loro non potranno mai essere dimenticati, la loro presenza sarà sempre con noi e ci impegneremo a farlo fino a che arriverà il giorno in cui ci sorprenderemo a sorridere, mentre penseremo alla nostra stakanovista per eccellenza e al nostro sportivo ambientalista che ci impedisce di bere il caffè nei bicchieri di plastica, ma solo nelle tazzine di ceramica.

Ale, Giulia, vi prometto che faremo il possibile per ricostruire la magia del nostro gruppo, sarà un percorso lento e difficile, ma lo faremo perché sono sicura che così sarà più facile parlare di voi, senza essere sopraffatti dalla tristezza e nostalgia.

Siamo tutti con voi, sarete sempre parte della nostra famiglia e ci impegneremo a tramandare il vostro stile di analisi e consulenza, con lo stesso entusiasmo che ci mettevate voi...

Ciao Giulia, ciao Ale!».

Linda

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