Il tragico incidente di Campodazzo Medici ottimisti sul recupero di Daniele

Giulia e Alessandro morti in auto nell'Isarco, il racconto del collega che si è tuffato

«Abbiamo sentito le urla dei nostri amici, e il clacson dell'auto. Ci siamo trovati nel vuoto, a pochi metri dall'Isarco».

Sono drammatiche le testimonianze dei colleghi di Giulia Valentini, 27 anni, e di Alessandro Conti, 23, i due giovani che hanno perso la vita sabato sera a Campodazzo, in Alto Adige, nel comune di Fiè allo Scilliar, dove la vettura guidata dalla ragazza è finita fuori strada. La loro macchina faceva parte di una comitiva di auto di colleghi che rientravano in Trentino dopo una cena aziendale in un locale di Campodazzo raggiungibile percorrendo una tortuosa stradina.

Luca Donazzolo, ferito mentre cercava di salvare gli amici, è stato dimesso ieri dall'ospedale di Bressanone: «Un salto di dieci metri, e poi l'angoscia», racconta sull'Adige oggi in edicola ripercorrendo i momenti drammatici in cui, dall'auto che seguiva, ha visto la vettura condotta da Giulia Valentini andare dritta a una curva e finire di sotto. «Pensavo di dover affrontare un salto di un paio di metri, invece senza neppure accorgermene sono precipitato. Mi sono ritrovato nel vuoto, volando giù e sbattendo continuamente la testa, le braccia, le gambe contro la parete», racconta.

Il dolore dei colleghi sopravvissuti è accentuato dalal constatazione che sarebbe bastato un guard-rail sulla stradina comunale per evitare che l'auto finisse nell'Isarco: si tratta di uno egli aspetti che sono oggetto delle indagini, tuttavia pare poco probabile che la magistratura intenda aprire un'inchiesta.

Al momento, in attesa del nullaosta dell'autorità giudiziaria, non è ancora stata fissata la data dei funerali delle due vittime: Alessandro Conti era di Cavalese, Giulia Valentini di Miola, frazione di Baselga di Piné.

Sarebbero in leggero miglioramento le condizioni di Daniele Dellagiacoma, 28 anni, di Predazzo, socio dell'azienda,  ricoverato all'ospedale di Bolzano dove malgrado il cauto ottimismo, la prognosi resta riservata. È in coma farmacologico ma ha trascorso una notte tranquilla e i sanitari sono fiduciosi sul suo recupero, speiga Giuseppe Dellagiacoma, padre di Daniele. Il ragazzo è molto conosciuto per la sua attività professionale come socio della Gabrielli&Partner ma anche per la sua partecipazione alla vita associativa del paese, specialmente nell'ambito musicale.

Ferite più lievi per la quarta persona a bordo dell'auto, pure lei dipendente della società di marketing, Elisa Valentinelli, 26 anni, di Trento, ricoverata in ospedale in stato di shock.

Drammatico il suo racconto degli attimi in cui cercava di salvarsi con ni colelghi, dentro l'auto invasa dall'acqua.


«Un attimo prima eravamo sereni e gioviali. Un attimo dopo, l'inferno». Matteo Bonazza , consulente turistico e collaboratore della Gabrielli & Partner, racconta ancora sconvolto il disastro di sabato sera a Campodazzo. Ma se il bilancio della tragedia non è ancora più pesante lo si deve proprio a loro, al gruppo di amici, prima ancora che colleghi dell'azienda di Predazzo, che tornava sereno da una bella serata al maso Wasserer. «In quel punto non c'era guard rail - racconta Bonazza - La macchina è andata giù dritta nel fiume. Quattro di noi sono scesi nella scarpata, si sono buttati in acqua e hanno tirato fuori Alessandro, Daniele e Elisa.

Con Giulia non c'era niente da fare, era incastrata. Con Alessandro non ce l'abbiamo fatta. Gli altri due li abbiamo salvati».

«Eravamo in dodici persone in quattro macchine» spiega Bonazza, che con il gruppo di colleghi ieri è rimasto insieme a girare per gli ospedali dove sono ricoverati i feriti. «Avevamo fatto una cena aziendale, una serata tranquilla. È stato un incidente assurdo. Stavamo scendendo pianissimo lungo la stradina che scende dal maso, una stradina al buio, senza segnaletica e priva di paratie. A un certo punto siamo arrivati al ponte di legno». Lo stretto ponte coperto sull'Isarco è l'ultimo tratto della stradina prima di immettersi sulla statale del Brennero. Nel ponte si entra in curva.

«La prima macchina ha passato il ponte - prosegue Bonazza - la seconda, la Bmw, lo stava imboccando quando è stata leggermente tamponata dalla terza. La Fiesta non ha proprio visto la svolta ed è andata giù dritto nel dirupo, alto almeno otto metri, finendo rovesciata nel fiume, sott'acqua».

«Immediatamente dalle altre macchine ci siamo mossi in soccorso. Sono andati giù Davide Gabrielli , Denis Siric , Andrea Foriani e Luca Donazzolo , che si è anche ferito - precisa Bonazza - Si sono buttati in acqua e hanno tirato fuori dalla macchina Alessandro Conti , Daniele Dellagiacoma e Elisa Valentinelli . Per Giulia Valentini non è stato possibile fare nulla, era proprio incastrata sotto».

«È stata tentata la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco ad Alessandro, ma purtroppo non c'era nulla da fare. A Daniele invece la rianimazione ha funzionato, è stato salvato. Per Elisa non è stata necessaria: era ferita e sotto shock ma non grave.

Intanto io, mia moglie Andreea Avasi , Linda Recchia , la moglie di Gabrielli, e Maskarem Rosano , moglie di Foriani, chiamavamo i soccorsi e spiegavamo il posto dove è accaduto l'incidente».

I soccorsi sono arrivati abbastanza tempestivamente, tenendo conto della stradina secondaria in cui si trovavano le auto. Sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, la Croce bianca, il soccorso alpino e il Nucleo sommozzatori del vigili del fuoco volontari. «I nostri li avevano tirati fuori dall'acqua - racconta ancora Bonazza - I soccorsi hanno messo in sicurezza i feriti, li hanno portati su e poi agli ospedali».
Bonazza non riesce a capacitarsi dell'assurdità dell'incidente. «Un attimo prima eravamo tranquilli, sereni, gioviali, un attimo dopo è stato l'inferno». Una cosa però ce l'ha chiara: la mancanza del parapetto è una cosa grave. «Se ci fosse stata una protezione si sarebbero salvati perché andavamo pianissimo».

«Giulia Valentini e Alessandro Conti erano due professionisti impressionanti - sottolinea Bonazza - con grandi capacità umane e professionali, con la voglia di crescere e migliorarsi. Sarà una mancanza umana e professionale gravissima. Siamo distrutti». Ma da sabato sera i professionisti e collaboratori della Gabrielli & Partner non si sono mai separati. Sono in giro per ospedali, cercando di seguire cosa succede ai feriti, e vanno a trovare i familiari delle giovani vittime.

Giulia Valentini e Alessandro Conti

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