Tre «colpi» in sei giorni nel mirino la cassaforte

di Marica Viganò

Tre «colpi» in soli sei giorni alle Manifatture Lombarde di Passaggio San Benedetto. E il titolare Eugenio Gallizioli non ne può più: «Qui sta diventando peggio del Bronx».

Martedì scorso, verso le 20.30, la prima brutta sorpresa: una vetrina sfondata. È stato un passante ad avvisare i carabinieri. «Sono arrivati anche gli agenti della polizia locale. Io ero lì dopo cinque minuti: mancava metà vetro e non si capisce come abbiano fatto a spaccarlo», spiega Gallizioli. Sabato pomeriggio il secondo «colpo», per fortuna andato a vuoto.

«Qualcuno ha tentato di entrare nella sartoria, che si trova al primo piano del civico 8, ma non è riuscito - spiega Gallizioli - Ce ne siamo accorti nel pomeriggio, trovando la serratura della porta rotta, ma l'episodio potrebbe essere avvenuto il mattino. In sartoria non teniamo denaro, ma solo stoffe». Nel fine settimana una nuova incursione dei ladri, questa volta andata a segno.

«Sono entrati ancora nel giroscale al civico 8 e forzato la porta degli uffici. Hanno ribaltato tutto. Lunedì mattina, alle 9, quando siamo entrati abbiamo trovato la cassaforte vicino al giroscale, i fogli sparsi sul pavimento, i cassetti ribaltati. Un disastro. Sono spariti due orologi, fra cui uno d'oro da taschino, un ricordo di mio nonno. Dobbiamo ancora terminare le verifiche per capire se manca altro».

Non c'erano soldi negli uffici e la cassaforte, che non è stata aperta, conteneva solo documenti.

«Immagino che i ladri siano stati almeno due, perché la cassaforte è davvero pesante: per rimetterla a posto, nel mio ufficio, c'è voluta la forza di quattro persone. I ladri hanno tentato di spostarla facendola rotolare sul pavimento, ma non sono riusciti a portarla sul giroscale, né a forzarla» spiega Gallizioli. 

Le immagini della telecamera di sicurezza che riprende l'ingresso del giroscale potrebbero fornire indicazioni importanti agli investigatori. Ma l'ottimismo è solo parziale. «Nell'edificio c'è stato un via vai di persone nel fine settimana, soprattutto di universitari - spiega Gallizioli - i ladri potrebbero essere entrati nel giroscale confondendosi con gli studenti. Stiamo ancora guardando i filmati. La polizia ha effettuato un sopralluogo lunedì mattina, ma presenterò denuncia formale solo dopo aver terminato l'inventario di ciò che era custodito negli uffici». 

Oltre al danno economico (qualche migliaio di euro solo per sostituire il vetro, più il furto dei due orologi), è la sensazione di insicurezza che preoccupa il noto commerciante trentino.

«In attesa che mi sostituissero la vetrina ho dormito per una notte in negozio - spiega - Ma chi mi assicura che questi soggetti un giorno non se la prendano con me? Questa piazzetta è peggio del Bronx: gli spacciatori nascondono le dosi nei vasi, poi le recuperano una alla volta. Sanno che non possono finire nei guai perché una dose non è spaccio. Il degrado è iniziato quando la Portela è stata "ripulita". Come commercianti della zona abbiamo chiesto un incontro con il sindaco Andreatta, ma il problema è che la piazzetta interna al passaggio è privata». 

Una soluzione drastica potrebbe essere la chiusura della galleria, che sperò stonerebbe in una «città aperta», che si candida a diventare Capitale della Cultura.

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