Stalking condominiale e mail di insulti Vicini di casa nel mirino di un operaio

Vicini di casa nel mirino di un operaio

di Marica Viganò

La tv accesa a tutto volume la sera tardi, e-mail di insulto spedite da un profilo inventato, dispetti di ogni tipo: è quanto combina da mesi un uomo per disturbare i vicini di casa.

Un comportamento che, reiterato nel tempo, ha fatto scattare l’accusa di stalking. Stalking condominiale. Dopo numerose segnalazioni ai carabinieri ed alla polizia, nei giorni scorsi è scattata la denuncia per il responsabile: nei guai è finito un operaio quarantenne della Valle dei Laghi, che dovrà rispondere di atti persecutori di fronte ad un giudice.

Non è bastato, infatti, l’ammonimento orale del questore a fermare i suoi «piani» di disturbo del vicinato: nonostante sia stato raggiunto, qualche mese fa, dal richiamo formale con il quale veniva diffidato dal tenere una condotta contraria alla legge, l’operaio non avrebbe minimamente modificato l’atteggiamento bellicoso verso le persone che vivono accanto alla sua abitazione, come dimostrano le numerose segnalazioni arrivate anche recentemente ai carabinieri.

È difficile risalire al motivo di tanto astio. Le stesse persone vittime dello stalker non saprebbero stabilire la causa scatenante la condotta persecutoria del quarantenne, ma da un anno la loro vita è diventata difficile. Nei condomìni capita non di rado che possano nascere incomprensioni fra vicini e discussioni per il mancato rispetto dei regolamenti. Quanto è accaduto in passato - e sta avvenendo tutt’ora in un paese della Valle dei Laghi - supera però ogni immaginazione. Basti pensare che dalle 23 a mezzanotte, ora in cui la maggior parte delle persone dorme o sta andando a riposare, l’uomo è solito accendere la televisione e guardare un film a volume molto alto, al punto che i vicini riescono a capire le parole. Incurante dei bimbi della famiglia che vive nell’appartamento accanto, accende lo stereo nelle ore serali o notturne.

Ci sarebbero poi episodi di danneggiamenti alle auto parcheggiate nello spazio comune, offese verbali sfociate in violenza fisica (qualche strattonamento, ma con conseguenze non gravi) e e-mail spedite ai vicini da un mittente inesistente con insulti di vario tipo. Era stata la polizia postale, a cui era stata consegnata la documentazione telematica, a identificare il responsabile di quei messaggi offensivi: come è stato appurato nel corso delle indagini, l’indirizzo e-mail era stato creato con un nome fittizio proprio dal quarantenne. L’operaio credeva di agire nell’anonimato, ma si è ritrovato con un’accusa in più contro di lui.

La vicenda nei giorni scorsi è finita in procura. Gli accertamenti, partiti a seguito delle numerose denunce presentate dai vicini ai carabinieri di Madruzzo, hanno portato alla segnalazione dell’uomo all’autorità giudiziaria per il reato di stalking.

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