Adunata degli alpini 2018 Albergatori e negozianti pronti

Gli ospiti saranno distribuiti in provincia

«Cento milioni di euro di indotto? Mi pare francamente esagerato». Così Gianni Bort, presidente dell'Unione commercio e turismo e della Camera di Commercio commenta i dati che sono apparsi ieri sui giornali. Ma che la 91ª Adunata nazionale degli alpini costituirà un successo anche «di cassa» trova d'accordo i più diretti interessati, albergatori e commercianti in primis. Una prova la fornisce il presidente dell'Associazione albergatori (e albergatore lui stesso) Luca Libardi: «Si sono già fatti vivi con noi per l'evento del 2018».

La gran parte dei ricavi sarà su Trento, poi sull'Asta dell'Adige. Un'indagine dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, relativa all'Adunata tenuta in quella città, valutò in 342.000 i partecipanti con un indotto di 56 milioni di euro (48% all'alberghiero, 13% al commercio al dettaglio). A Trento, con 500.000 convenuti... «La città non ha capacità ricettiva per numeri di quel genere. Ci sarà gente che si distribuirà anche oltre l'Asta dell'Adige. A Levico - dice Libardi - abbiamo già ricevuto delle richieste, con largo anticipo, per l'Adunata. I posti letto a Trento sono quelli che sono e quindi sarà interessata una zona abbastanza ampia, anche se a non grande distanza dal capoluogo». Lei crede a quelle cifre? «100 milioni mi paiono eccessivi. Ma è vero che l'Adunata alpina ha un alto spessore mediatico. Si parlerà molto di Trento e Trentino, ospitalità, territorio, paesaggio».

E lieviteranno i prezzi, non proprio bassissimi da noi. «Non mi meraviglia, succede in tutto il mondo. Noi trentini potremmo anche fare il contrario ma sarebbe sbagliato, è la legge della domanda e dell'offerta. Non siamo delle ong, dei noprofit. Se la domanda è alta i prezzi aumentano... è successo all'Expo, perché non dovrebbe succedere per l'Adunata? C'è già gente che teme di fare tardi, gruppi che ci hanno contattato per quell'evento del 2018».

Simile l'analisi di Gianni Bort sull'indotto. «Il grosso dei 500.000 arriva e riparte la domenica, un solo giorno. Sono momenti di grande opportunità di lavoro, tutto il sistema è sollecitato allo spasimo. Ma per arrivare a 100 milioni queste persone devono spendere 200 euro di media. Ma si sa che moltissimi vengono con le tende, camper, pernottano pure in auto. Poi anche per mangiare, è tradizione, molti si portano le loro cose, soprattutto per il piacere della socialità, dell'organizzarsi, magari il loro vino per scambiarlo e berlo con noi. Il mio parere? 50 milioni possono starci, con benzina e autostrada, come viene calcolata oggi la "spesa turistica", tutto compreso». 

Ma Bort non vuole limitare tutto ai numeri: «Sarà un momento di notorietà e gratificazione per Trento, che è attrezzata benissimo per farvi fronte. E i pubblici esercizi potranno fare bella figura. Eppoi, ognuno di noi ha un parente alpino e l'Adunata sarà basata su valori forti, che vanno ben al di là dei numeri e dell'economia».

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