Terremoto, 69 frazioni colpite. Colonna mobile trentina pronta a partire

Segnalate all'Adige tutte le iniziative che ci sono in provincia per aiutare la gente colpita dal terremoto di questa settimana

Prosegue incessante in queste ore alla sala operativa presso il Dipartimento della Protezione civile trentina l'attività di coordinamento tecnico delle regioni da parte della Protezione civile del Trentino. Con il passare delle ore aumenta inevitabilmente il numero delle vittime, 56 fino ad ora quelle accertate, provocate dal sisma che ha colpito il centro Italia, nell'area delle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia, ma cresce di minuto in minuto la capacità operativa della macchina dei soccorsi coordinata da Trento in stretto contatto con il Comitato operativo nazionale della Protezione civile.

I centri maggiormente colpiti si confermano essere quelli di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, dove si stanno concentrando i soccorsi. Delle 69 frazioni abitate comprese nell'area del sisma, tutte raggiunte nel corso della mattinata e nelle prime ore del pomeriggio dagli uomini del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, una quarantina presentano gravi danni agli edifici.

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In queste ore stanno partendo da varie regioni italiane le colonne mobili di soccorso. Già partite quelle inviate da Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia, che possono assicurare assistenza ad un numero complessivo di circa mille persone. In procinto di partire sono altre colonne mobili di altre regioni. Da Trento, come già comunicato stamane, sono partite in elicottero due unità cinofile della Scuola provinciale cani da ricerca, alle quali se ne è aggiunta una terza che ha raggiunto la zona del sisma in tarda mattinata. Complessivamente sono 75 le unità cinofile (ogni unità è costituita da un cane da ricerca e dal suo conduttore) già attivate.

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Anche il Trentino ha dato la disponibilità ad inviare una colonna mobile con un "modulo di assistenza" per 250 persone. "La colonna mobile della Protezione civile trentina è pronta a partire in qualsiasi momento - spiega Luisa Zappini, in costante contatto con le "unità di crisi" regionali e nazionale - si sta solo aspettando la chiamata da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile. In queste ore dobbiamo pensare non solo ai soccorsi delle persone ma anche alla predisposizione di una innumerevole serie di servizi logistici e tecnici, mentre già da domani o comunque nei prossimi giorni è pensabile possa iniziare l'attività di verifica di stabilità degli edifici".

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