Trento, capotreno preso a pugni in faccia L'aggressore 16enne ha ferito anche un poliziotto

di Leonardo Pontalti

Nuovo episodio di violenza contro il personale a bordo dei mezzi pubblici, in Trentino. A poco più di una decina di giorni dal caso di Borgo Valsugana - dove un capotreno era rimasto coinvolto in un’accesa discussione con un passeggero - nel primo pomeriggio di ieri un altro capotreno, un trentatreenne, è stato colpito da un pugno in pieno volto.
 
È accaduto verso le 13.35 in stazione a Trento ed a rendere ancora più grave la vicenda è il fatto che l’aggressore sia un minore, un sedicenne italiano. Che, non pago di aver colpito il trentatreenne, ha poi rifilato uno schiaffo anche ad un agente della polizia ferroviaria. 
 
A raccontare tutto è lo stesso capotreno, che a seguito del pugno ricevuto ha dovuto recarsi al pronto soccorso - come anche l’agente della polfer - dove entrambi sono stati dimessi con una prognosi di tre giorni. L’incredbile del grave episodio è come tutto sia partito da una semplice cortesia proprio dell’aggredito: «Il treno era in partenza, avevo appena sentito il fischio che avvisa tutti i passeggeri di salire a bordo e i presenti sulla banchina ad allontanarsi. Dalla porta in fondo al convoglio ho visto il ragazzino sporgersi e farmi cenno di attendere: stava arrivando una ragazzina che doveva salire a bordo. Gli ho fatto cenno che non ci sarebbero stati problemi ad attenderla. Poi però l’ho visto iniziare a prendere nervosamente a pugni la porta del vagone, così mi sono solo permesso di chiedergli di smetterla, di non fare danni». È stato quell’innocuo richiamo a scatenare la reazione inconsulta del ragazzino. 
 
«Gli insulti non sono mai mancati, ma un’aggressione fisica non mi era mai capitata. Da un ragazzino poi, fa ancora più riflettere, è segno che le cose stanno davvero peggiorando fin troppo», spiega ancora il capotreno, rammaricatosi anche per i disagi che gli altri viaggiatori hanno dovuto affrontare: «Ormai con il trambusto saranno arrivate le 13.50 ed il treno ha dovuto essere soppresso. Per fortuna poco dopo le 14 partiva quello successivo e tutti hanno potuto raggiungere le loro destinazioni con non più di mezz’ora di ritardo. Ma è stata davvero una brutta giornata

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