Carmelo, laurea a 82 anni «Un regalo per mia moglie»

di Nicola Maschio

Sono le 14,40 quando Carmelo Toscano, classe 1934, accompagnato dalla moglie Antonietta e dalla figlia Alessandra, esce dalla sala professori del dipartimento di Sociologia. Sul suo volto si legge serenità, mentre la moglie piange commossa per la laurea appena conquistata dal marito.

È una storia lunga quella di Carmelo, cominciata nel 1968 con l’iscrizione proprio alla facoltà di Sociologia. Gli esami non sono un problema ed egli li supera infatti con abilità, conciliando lo studio dei libri con il lavoro alla Telecom, società alla quale si dedicherà per tutta la vita, arrivando ad occupare anche posizioni amministrative elevate.

L’avventura universitaria di Carmelo subisce tuttavia una brusca interruzione nel 1974 quando, terminati gli esami e preparata la tesi dal titolo «Capitalismo in agonia», decide di non presentarla, per protestare contro un sistema universitario a suo parere sbagliato. «Man mano che i miei studi proseguivano -  spiega - mi sono reso conto che non mi interessava veramente ottenere la laurea. Cominciò tutto quando mi accorsi che per gli operai e gli impiegati esistevano due orologi diversi, quindi una differenziazione netta di trattamento».

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Questo particolare ha successivamente portato Carmelo a definire l’università come la «madre prolifica della diversità e della discriminazione». Conseguentemente al primo volume della tesi, che il diretto interessato definisce «scolastico», nel 2015 è stato pubblicato infatti anche un secondo volume, definito invece «critico».

«Non avendo mai avuto il supporto di un professore sono stato libero di scrivere quello che volevo. Mi definisco un “deviante”, perché mentre tutti i miei colleghi puntavano alla scalata sociale io promuovevo l’uguaglianza». Elementi centrali della tesi di Carmelo sono stati infatti la «condanna» della specializzazione ed il capitalismo il quale, secondo l’autore, porta non solo i ricchi ad essere sempre più ricchi ed i poveri ad essere sempre più poveri, ma avrebbe impedito anche, in passato, la  conciliazione tra gli interessi della classe operaia e quelli dei figli della classe stessa.

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«Viviamo in un epoca - conclude Carmelo - in cui il progresso tecnologico ci sta opprimendo. Abbiamo già visto in passato come esso abbia portato alla diminuzione dei posti di lavoro ed ora l’unica cosa che possiamo fare è cercare una soluzione che ci salvi tutti, interessi ed obiettivi comuni. Dobbiamo passare da quello che è il “regno delle necessità” al “regno delle libertà”».

Ieri la discussione della tesi è durata circa 30 minuti, durante i quali sono state avanzate alcune criticità, una su tutte le diversità generali rispetto a più di 40 anni fa, ma alla fine la presentazione è stata giudicata positivamente dalla commissione. Impossibile, per la moglie Antonietta, nascondere la commozione. Sono state infatti lei e la figlia Alessandra ad organizzare in gran segreto l’evento, con Carmelo che una volta scoperto «l’inganno» si era inizialmente rifiutato, per poi però cedere quando la moglie gli ha comunicato che questo sarebbe stato il regalo per il 60esimo anniversario di nozze.

«Abbiamo passato una vita insieme - racconta Antonietta - siamo sempre stati accanto a lui, sostenendolo nella sua “battaglia”. È stata una fatica felice ed oggi sono più contenta che mai. Carmelo non ha mai saltato un esame, è sempre riuscito a lavorare e studiare contemporaneamente ed oggi, dopo tutti questi anni, ci siamo tolti un’immensa soddisfazione».

Anche la figlia Alessandra, raggiante dopo la discussione, ammette come questa sia la definitiva chiusura di un cerchio, iniziato 42 anni fa e che solo oggi ha visto la propria conclusione.

Ora manca solo la formalità dell’ufficializzazione e la comunicazione del voto, che avverrà con la proclamazione del 13 luglio.

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