Brennero chiuso, il Papa al vescovo: aiutate i migranti

Nessun controllo da parte della polizia austriaca sul territorio italiano e nessun muro al confine con l'Austria. Lo ha specificato il ministro dell'interno Angelino Alfano dopo un faccia a faccia con il suo omologo austriaco. 

"Abbiamo evitato - ha detto Alfano - fino ad ora una crisi e la chiusura del Brennero". "E' definitivo? - ha aggiunto - bisogna lavorarci sopra. Da parte nostra dobbiamo evitare che ci sia un transito e da parte austriaca essere ragionevoli per evitare quel blocco che farebbe un enorme danno al turismo di entrambi i paesi, all'import-export e al transito per ragioni di lavoro".

"Abbiamo detto no - ha specificato - al controllo da parte della polizia austriaca sui treni in territorio italiano". E ha annunciato che l'Italia rafforzerà la presenza di uomini delle forze dell'ordine: "abbiamo chiesto più poliziotti, carabinieri, finanzieri e anche militari per un rafforzamento del controllo dei flussi e degli itinerari stradali e ferroviari che portano al Brennero". Il titolare del Viminale ha poi assicurato che da parte dell'Austria "nessun muro sarà edificato". "Ci saranno - ha aggiunto - ancora attività preparatorie nel caso in cui un flusso straordinario dovesse arrivare in Austria. Ma l'Italia non si farà spaventare da un gabbiotto e dimostreremo che sono soldi sprecati". Alfano, infine, ha annunciato che è stato firmato un accordo di polizia per un confronto quotidiano tra le polizie di frontiera di Italia e Austria.

Ma resta l'allarme di Bruxelles, dopo la presentazione del piano dell'Austria per il Brennero. "La Commissione europea segue tutti gli sviluppi in Europa che vanno contro la tabella di marcia per tornare" al normale funzionamento di Schengen e in "questo caso con grave preoccupazione", afferma Mina Andreeva, portavoce della Commissione Ue, sulla situazione al Brennero. "La Commissione valuterà qualsiasi misura decisa o annunciata dal governo austriaco secondo i criteri di 'necessità' e 'proporzionalità' - afferma. - Il presidente Juncker discuterà della questione col premier Renzi, a Roma, giovedì".

"L'annunciata messa in funzione della barriera costruita al Brennero‬ dall'Austria‬è un monumento alla paura e alla sfiducia reciproca fra Stati Membri della stessa Unione, Italia e Austria, che finora hanno lealmente cooperato", ha detto l'europarlamentare Cécile Kyenge (S&D-PD) dopo che anche la Commissione Europea ha espresso grande preoccupazione sugli sviluppi in Austria.

"La scelta austriaca è inaccettabile - ha continuato Kyenge - sfregia regole e principi europei, oltre a essere dannosa perché la barriera sarebbe collocata lungo un'arteria di collegamento fondamentale". Poi, ha aggiunto Kyenge: "Le vere soluzioni sono altre: la gestione comune delle frontiere esterne dell'Unione Europea, accelerando l'istituzione della Guardia Costiera e di Frontiera europea".


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Durante una conversazione tra il vescovo di Bolzano-Bressanone mons. Ivo Muser e Papa Francesco, Bergoglio ha parlato dell’importanza di assistere i rifugiati e del previsto ripristino della frontiera al Brennero.

Il Papa, spiega una nota della diocesi di Bolzano, ha sottolineato l’urgenza di aiutare le persone in fuga. L’incontro è avvenuto ieri al termine dell’udienza generale, proprio mentre al Brennero la polizia austriaca illustrava nel dettaglio le misure per il controllo della frontiera: una recinzione lunga quasi 400 metri e alta quattro, lo stop dei treni e un posto di blocco per il traffico su gomma.


Durante la conversazione Papa Francesco ha parlato dell’importanza di assistere i rifugiati, dice una nota della curia altoatesina. Bergoglio all’udienza generale di ieri ha nominato e salutato i pellegrini della Diocesi di Bolzano-Bressanone e li ha incoraggiati a riconoscere nella quotidianità le molteplici opportunità per essere realmente prossimi ai bisognosi.

Mons. Muser, da parte sua, ha ringraziato il Papa per l’esortazione postsinodale «Amoris Laetitia»: «Questo scritto - ha detto il vescovo - è un dono, perchè rappresenta un grande aiuto per la pastorale».
Oggi, ultimo giorno di pellegrinaggio, è in programma la visita alle catacombe di San Callisto e alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove il vescovo celebrerà la messa con i pellegrini.

Frattanto, dalla Ue arrivano nuove critiche alla chiusura della frontiera del Brennero disposta dall’Austria: «La commissione europea segue tutti gli sviluppi che vanno contro la tabella di marcia per tornare» al normale funzionamento di Schengen e in «questo caso con grave preoccupazione».

Così Mina Andreeva, portavoce della commissione Ue, sulla situazione al Brennero: «La Commissione valuterà qualsiasi misura decisa o annunciata dal governo austriaco secondo i criteri di necessità e proporzionalità.

Sulla situazione al Brennero «il prossimo passo sarà l’incontro ad alto livello tra il presidente Juncker ed il premier Renzi giovedì 5 maggio», conferma Andreeva rispondendo a chi chiede se ci saranno azioni nei confronti dell’Austria prima dell’incontro di giovedì a Roma.

Sulla questione, mentre non si registrano nuove prese di posizione dalla politica trentina, oggi interviene anche l'ex presidente della Provincia autonoma e oggi deputato Lorenzo Dellai: «Le elezioni presidenziali in Austria si sono incaricate di dimostrare per l’ennesima volta che chi cerca di rincorrere le posizioni più populiste e xenofobe sperando così di evitare perdite elettorali fa male i suoi calcoli, perchè la gente a qual punto preferisce sempre l’originale alla brutta copia».

Il presidente del gruppo parlamentare Democrazia Solidale-Centro Democratico alla Camera, prosegue: «Socialdemocratici e popolari austriaci (con l’unica lodevole eccezione del presidente uscente Fischer) hanno provato a suonare la musica nazionalista, ma così hanno rafforzato la domanda di destra e su quello spartito a quel punto il popolo ha scelto la destra vera - prosegue -. Uno dei frutti amari di questo deragliamento culturale e politico della coalizione di governo austriaca è rappresentato dalla ricostruzione del Muro del Brennero: le notizie e le immagini che arrivano provocano tristezza e preoccupazione sia sul piano dei valori civili e dei simboli, sia su quello delle ricadute economiche.

È l’emblema dell’Austria peggiore, quella che avremmo voluto archiviata dalla storia».

«Il governo italiano ha mantenuto sulla vicenda una posizione chiara e rigorosa - sottolinea Dellai -: occorre proseguire su questa strada in sede europea e internazionale. Per questo, in occasione del Question Time alla Camera di mercoledì prossimo, alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, interrogherò il Governo per avere conferma delle iniziative diplomatiche e politiche in cantiere, per le quali chiederò che siano costantemente associati i governi delle Province Autonome di Trento e Bolzano», conclude Dellai.

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