Protesta al porto di Palermo Sulla gru 3 operai dei cantieri

Tre operai dei cantieri navali di Palermo sono saliti su una gru nel porto di Palermo, chiedono garanzie sulla loro posizione. Gioacchino Napoli, Giovanni Giuliano e Antonino Buccafusca hanno firmato un contratto di mobilità dopo essere transitati, qualche anno fa, dalla ditta Tcp all’azienda PortItalia in amministrazione giudiziaria, ma da un anno non percepiscono più l’assegno.

«Durante questo passaggio - spiega Napoli - abbiamo ottenuto la garanzia della continuità lavorativa, quindi quando abbiamo firmato per la mobilità eravamo tranquilli. Ma dopo 14 mesi, l’Inps ha sospeso i pagamenti. A quanto pare PortItalia avrebbe sostenuto che in realtà eravamo stati licenziati dalla Tcp e riassunti, quindi mancherebbe la continuità». L’operaio, ha 65 anni, è disperato.
La gru, alta 50 metri, si trova nella banchina "quattro venti" e gli operai non hanno intenzione di scendere. «Prima di salire sulla gru, stamattina, ho salutato mia moglie - ha detto Buccafusca - e ho con me carta e penna per scrivere la mia lettera d’addio. Perchè o l’amministrazione giudiziaria dell’azienda risolve subito il problema o mi butto giù».

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