Cancellati i reati minori, ma arrivano multe salate

Ieri abbiamo dato l'addio a circa 40 reati, tanti sono gli articoli del Codice penale o di leggi speciali che sono stati depenalizzati. La rivoluzione riguarda soprattutto i giudici di pace che erano competenti per molte di queste fattispecie. Addio dunque alle ingiurie: se coprite di parolacce l'automobilista che vi ha soffiato il parcheggio non rischiate più un processo, ma potreste comunque dover affrontare un giudizio civile. Spariscono anche reati come gli atti osceni in luogo pubblico, la guida senza patente, il falso in scrittura privata. Addio anche a reati ormai obsoleti, come l'abuso di credulità popolare o la detenzione di beni confiscati dalla repubblica di Salò.

Cosa accadrà ora? «I procedimenti per ingiurie, per esempio - spiega l'avvocato Marcello Mancini , presidente dell'Associazione giudici di pace del Trentino Alto Adige - si concluderanno con sentenze di non luogo a procedere perché la fattispecie non è più prevista come reato. Il querelante a quel punto potrà, affidandosi ad un avvocato, promuovere una causa civile per chiedere il risarcimento del danno. In questo senso i fascicoli per ingiurie, che sono uno dei reati più comuni, escono dalla porta del giudizio penale e rientrano dalla finestra di quello civile. È mancata insomma una depenalizzazione secca, ci si è accontentati di trasferire il problema». 

Già da settimane i processi per ingiurie venivano rinviati dai giudici di pace proprio in attesa della depenalizzazione. Altri procedimenti, per reati su cui la procedibilità era d'ufficio, dovranno invece essere trasferiti entro 90 giorni dai giudici di pace al Commissariato del governo che dovrà, qualora ritenga ci siano i profili di responsabilità, irrogare una sanzione amministrativa. A Trento comunque i procedimenti toccati da questa depenalizzazione sono un numero limitato: «Pur essendo in pochi rispetto alla pianta organica prevista - sottolinea l'avvocato Antonio Orpello , coordinatore dei giudici di pace di Trento - non abbiamo di fatto arretrato. I fascicoli interessati dalla depenalizzazione sono poche decine. Noi siamo retribuiti in base alla quantità e alla qualità del nostro lavoro e il sistema evidentemente funzione, anzi sarebbe interessante allargarlo anche agli altri».

Qualche dubbio sulla nuova norma viene avanzato dall'avvocatura: «Capisco - dice il presidente dell'Ordine forense di Trento Andrea de Bertolini - che si voglia evitare di celebrare un processo per un'ingiuria o per atti osceni. Tuttavia le sanzioni amministrative introdotte, che possono essere anche molto pesanti, devono comunque garantire il diritto di difesa. Il rischio è che il cittadino riceva un avviso a cui deve dare risposta entro 15 giorni e poi si trovi multato, senza la possibilità di entrare in contradditorio, sulla base delle carte introdotte nel procedimento amministrativo».

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