Borse di studio: conferma per chi va fuori provincia

di Domenico Sartori

Ma dove sono finite le borse di studio di studio per gli studenti trentini che frequentano l'università all'estero o in altre regioni d'Italia? E quelle per chi si è iscritto ad un corso di laurea triennale o laurea magistrale biennale delle professioni sanitarie o al corso di laurea a ciclo unico in medicina e chirurgia?
Sul sito dell'Opera Universitaria, i bandi sono «fermi» all'anno accademico 2014-'15. Per il 2015-'16, appare solo il bando ordinario per il conferimento della borsa di studio e del posto alloggio, per l'esonero dalla tassa provinciale per il diritto allo studio e dalle tasse universitarie per gli studenti iscritti all'università di Trento. Ma è questione di tempo: i bandi, da parte dell'Opera universitaria, sono in corso di predisposizione. «Non è vero che ci sono meno risorse e che questi bandi, per chi studia all'estero e fuori provincia, siano stati sospesi» chiarisce l'assessora all'università e alla ricerca della Provincia, Sara Ferrari «anzi, con la Finanziaria, per il 2016 siamo riusciti ad aumentare di 500 mila euro le risorse».
Per chi va fuori provincia.
Sara Ferrari tiene a precisare un dato: «Siamo l'unica realtà che finanzia queste borse di studio ulteriori, rispetto a quelle ordinarie. Nessun'altra regione lo fa». Non si tratta di numeri rilevanti. «Nell'ultimo anno, per l'estero, ci sono state solo due domande» dice l'assessora. La Giunta provinciale, l'11 dicembre scorso, ha stanziato una cifra relativamente bassa per gli studenti residenti in Trentino che frequentano classi di laurea o di laurea magistrale presso atenei fuori provincia, in Italia o all'estero: 64 mila euro. Le clausole sono però precise: il bando è aperto anche a studenti che volevano iscriversi a Trento, ma non hanno superato lo sbarramento del numero programmato; in via residuale, è ammesso anche chi, fuori provincia, s'è iscritto a corsi di laurea attivati Trento, purché i piani di studio siano «palesementi diversi»; e le borse di studio potranno essere assegnate solo agli studenti che, risultati idonei (per reddito e merito) al conseguimento, non ne abbiamo beneficiato a causa dell'esaurimento dei fondi.
Anche per «medicina».
Ancora non c'è la delibera: sarà quindi confermato anche il bando per chi frequenta corsi di laurea in medicina fuori provincia? «Certamente» risponde Sara Ferrari.
L'assessora chiarisce: «Una pausa di riflessione è stata fatta solo per il prestito d'onore: non ha funzionato né qui, né altrove. Tanto vale sospenderlo. Tutte le altre borse di studio sono garantite, anche quelle ulteriori, grasso che cola rispetto a quanto succede altrove. E per il 2016 siamo riusciti ad aumentare l'importo di 500 mila euro. Siamo una delle poche realtà che riescono a garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti idonei. La conseguenza è però che, allargando la platea, l'entità individuale del sostegno cala. Per questa ragione, per aumentare l'importo, abbiamo stanziato ulteriori fondi per il 2016, con un emendamento passato con la Finanziaria. Fondi che ci permetteranno di evitare di aumentare la tassa sul diritto allo studio, che rimane di 140 euro. È stata aumentata di 10 euro due anni fa, dopo alcuni anni che era ferma, e rimane tra le più basse, perché il massimo per legge nazionale è 200».

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