Revò, ladri romeni messi in fuga da altri romeni

Romeni i presunti ladri, ma romeni anche coloro che, con senso civico e coraggio, hanno messo in fuga i malfattori. È un processo che spazza via i pregiudizi quello che si è aperto - ma poi è stato subito rinviato - in tribunale a Trento. Imputati sono due 45enni, entrambi residenti a Gheraesti in Romania,  in Italia senza fissa dimora. I due devono rispondere di furto perché «in concorso tra loro - recita il capo di imputazione - per trarne profitto ponevano in essere atti idonei diretti in modo non  equivoco a sottrarre beni all’interno del garage pertinenziale all’abitazione di (omissis), introducendosi nella sua proprietà, avvicinandosi al garage sottostante il piano abitativo, e cercando di aprire il portone in legno».

Sin qui nulla di particolare, si tratta di un tentativo di furto come, purtroppo, ne accadono molti. L’epilogo, però, si distingue non solo perché per una volta i ladri sono rimasti a mani vuote. Gli imputati non riuscivano infatti nell’intento «per fatti indipendenti dalla loro volontà, ossia per l’intervento di altri due cittadini romeni che dal balcone dell’abitazione di (omissis), li avevano scorti e scendevano mettendoli in fuga». Il fatto è accaduto a Revò l’11 ottobre del 2014.

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