Cantinota, nuova battaglia Ancora un ricorso dei vicini

Il Comune promuove la Cantinota, concedendo il nulla osta definitivo per l'attività. Ma la pace per il locale ha vita breve, visto che alcuni vicini, rappresentati dall'avvocato Maria Cristina Osele, hanno deciso di contestare le decisioni del Comune ricorrendo al presidente della Repubblica. A Sergio Mattarella infatti il legale si è rivolta per chiedere di annullare alcuni provvedimenti che hanno permesso al locale di proseguire nell'attività di intrattenimento musicale.
Il rumore della discoteca, ritenuto all'interno dei limiti dal Comune visto che il locale è stato considerato in regola, resta al centro delle lamentele di alcuni vicini. 

«Tre condomini che vivono lì - spiega l'avvocato Osele che li rappresenta - non hanno dormito fino a giugno, fino a quando l'attività di discoteca c'era ancora. Fino a quel momento è stato un inferno perché il rumore, con i lavori di isolamento acustico, si è spostato su un altro versante. Ci sono due persone che sono in affitto e che non riescono a dormire». Per chiedere che si ponesse un argine a questo stato di cose, l'avvocato Osele aveva chiesto al Comune di rivedere i provvedimenti di nulla osta che erano stati concessi ai titolari. Nulla osta che, compresi quelli contestati ora di fronte al presidente della Repubblica, erano temporanei e rinnovabili di volta in volta, nel momento in cui le autorità di controllo avessero verificato che la Cantinota ottemperava all'adeguamento alle norme sull'inquinamento acustico. «Invece - spiega Osele - il Comune non solo ha archiviato le nostre richieste, ma ha anche provveduto a dare il nulla osta definitivo al locale». Il provvedimento, come quelli temporanei, sarà contestato dall'avvocato a nome dei tre clienti in una fase successiva al primo ricorso al presidente della Repubblica.

Per chiedere il contrasto all'attività della Cantinota l'avvocato aveva inviato la documentazione medica «attestante il fatto che le persone non stavano bene fisicamente, tra capogiri e tachicardia, dimostrando il nesso causale con la mancanza di sonno dovuta al rumore notturno». I certificati del pronto soccorso e di medici condotti e specialistici sono stati però considerati non sufficienti dal Comune che, sentita l'Azienda sanitaria, ha quindi deciso di archiviare la richiesta di annullare i provvedimenti di nulla osta all'attività emessi dal Comune stesso. Di qui la necessità di rivolgersi al presidente della Repubblica.

Da parte della Cantinota, i titolari fanno notare come tutto sia stato finora controllato più e più volte e come tutto sia risultato corretto e secondo le regole. «Abbiamo già subito messe alla prova tutte legittime e dovute - spiega uno dei titolari della Cantinota Filippo Ioniez - dopo tutti i controlli di routine, le autorità giudiziarie sia quelle amministrative dall'aprile del 2014 hanno detto che era tutto corretto e ci hanno permesso di operare». Secondo Ioniez, le autorità hanno «riconosciuto che tutto era in regola e il risultato è il nulla osta definitivo» Di fatto, quindi, i titolari confermano che per loro la situazione è di fatto sanata e che la questione rumore non è più un problema: «Abbiamo superato il periodo di prova e abbiamo dimostrato che il nostro modo di lavorare è sempre stato lineare e consono al prodotto che la Cantinota offre da quando di fatto è un pezzo della storia di Trento».

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