Aldo Baldessari, 39 anni, morto per overdose

E morto da solo, in una stanza d'albergo. Accanto al suo corpo le siringhe e cinque involucri di droga, quasi certamente eroina. Aldo Baldessari, 39 anni, di Luserna, che da tempo cercava con forza di uscire dal tunnel della droga, è stato trovato ieri mattina senza vita all'hotel Venezia, in piazza Duomo, a Trento. Fino a qualche giorno fa si trovava presso la Casa di accoglienza dei frati francescani di Cles e anche in passato era entrato più volte in comunità. «Voleva farcela a tutti i costi», conferma anche Paola Meina, direttrice dell'Associazione famiglie tossicodipendenti, dove l'uomo era seguito da tempo, affranta per l'ennesimo vittima della droga. 

A dare l'allarme, verso le 10.30, il personale dell'albergo che, non vedendolo scendere dalla sua stanza, ha temuto che fosse accaduto qualcosa. Quanto l'uomo è stato trovato non c'era più nulla da fare. Sul posto sono arrivati gli uomini della squadra mobile di Trento, gli agenti della polizia scientifica e il medico anatomopatologo. Il decesso del 39enne sarebbe avvenuto per un'overdose - varie le dosi che si sarebbe iniettato - anche se la certezza sulle cause si avrà solo domani, dopo l'esame autoptico, disposto dal pubblico ministero di turno Rosalia Affinito. 

Un decesso avvenuto probabilmente alcune ore prima del ritrovamento, secondo quanto emerso dai primi accertamenti. L'uomo era in stanza di solo e, quindi, nessuno si sarebbe reso conto di quello che stava accadendo. Gli involucri contenente la sostanza supefacente e le siringhe sono state sequestrate. Anche altro materiale rinvenuto nella stanza è stato repertato ed è a disposizione degli investigatori. L'analisi della droga e l'esame tossicologico serviranno a stabilire con certezza la causa della morte, ma anche il tipo di droga assunta.

Il sospetto è che ci sia in giro una partita di droga tagliata male o di pessima qualità, visto che nei giorni scorsi si sono registrati altri casi di overdose, per fortuna non mortali. Probabilmente chi prepara la dose inserisce un'eccessiva concentrazione di principio attivo di eroina, circostanza che espone chi la utilizza ad un maggiore rischio di andare incontro a un'overdose. Questa, infatti, non è altro che la conseguenza di una dose eccessiva rispetto al grado di tolleranza che il consumatore ha sviluppato nei confronti dell'eroina. Può appunto accadere quando, senza saperlo, il consumatore acquista una polvere contenente una percentuale di eroina superiore a quella solitamente reperibile sul mercato. 

Sul fronte delle indagini la polizia era già allertata da giorni proprio perché sulla piazza trentina erano stati segnalati dei malori «sospetti». Un segnale d'allarme della presenza di eroina di pessima qualità o tagliata male. L'ennesimo episodio si è verificato proprio ieri pomeriggio, quando una ragazza si è presentata al pronto soccorso con i sintomi di un'overdose, ma dopo le cure ha per fortuna potuto andarsene da sola, senza conseguenze.

Venerdì mattina una ragazza di soli 18 anni era stata salvata in extremis dopo essere stata trovata incosciente. L'allarme era stato dato verso le 10 e 30 da alcuni conoscenti che l'avevano vista riversa a terra priva di conoscenza dietro la chiesa di San Lorenzo. I sanitari avevano lavorato a lungo per strappare alla morte la ragazza somministrando diverse dosi di Narcan, il farmaco che viene iniettato per contrastare gli effetti degli oppiacei. Portata al S. Chiara per accertamenti, la giovane è stata trattenuta in osservazione breve. E qualche giorno prima un caso analogo si era verificato a Rovereto. Ieri mattina la drammatica morte di Aldo Baldessari, che pure stava lottando con tutte le sue forze per riuscire a liberarsi dalla tossicodipendenza.

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