Escalation di morti sul lavoro, appello della Uil «Azioni concrete a tutela dei lavoratori»

«Alla preoccupazione e sgomento, espressi dalla Uil del Trentino in occasione del drammatico incidente mortale avvenuto nel cantiere dell’Ospedale di Rovereto, si aggiunge oggi, dopo altre tragiche morti di lavoratori, legate evidentemente allo sforzo prestato da queste persone in fabbrica o nei servizi anche alla cittadinanza, un forte appello, una richiesta non più eludibile, al mondo produttivo, sindacale e politico di fermarsi e concentrarsi, seriamente per provare a cambiare od aggiungere qualcosa, non norme, ma azioni concrete, alle prassi e procedure previste a salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici».

Così la Uil del Trentino, dopo la notizia del decesso dell'operaio caduto da un camion dei rifiuti, una settimana fa a Roncegno, Filippo Berti, 47 anni, di Castelnuovo. «Una delle cose che colpiscono di più, riguardo alle ultime vittime - prosegue il sindacato - è che queste persone si siano sentite male od abbiano avuto dei malori, palesando un evidente deficit di salute, che probabilmente le dure condizioni e sforzo di lavoro hanno portato poi alle estreme conseguenze. E poi che non erano dipendenti di piccole aziende, ma occupati in servizi, società o ambiti in cui sembrerebbe più agevole, per tutta una serie di garanzie e controlli interni previsti, effettuare sia la sorveglianza sanitaria che la prevenzione».

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