Not, Andreatta scettico su Mattarello «Preferisco la zona di via Desert»

di Luisa Maria Patruno

«Non ho preclusioni sulla valutazione di nuove localizzazioni per il Not, che la Provincia vorrà presentarci, ma devo dire che io sono innamorato della soluzione individuata a suo tempo, alla quale siamo arrivati dopo un confronto approfondito». Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, non chiude all'ipotesi confermata ieri dal neo-assessore provinciale alla salute, Luca Zeni, di uno spostamento del Nuovo ospedale del Trentino dall'area di via Desert, dove oggi è previsto, a quella di Mattarello, che era destinata alla realizzazione di nuove caserme ora non più previste, anche se non si mostra particolarmente entusiasta di questo cambio in corsa.

Sindaco Andreatta, il Comune come valuta la localizzazione del Not a Mattarello invece di dove previsto oggi, vicino al centro di protonterapia?
La Provincia sta discutendo di rifare il bando, come dice Zeni, nel 2016. Noi abbiamo saputo recentemente in due incontri che tra le possibilità c'è anche quella che il bando che si farà per un nuovo ospedale potrebbe anche interessare parte dell'area di Mattarello. A noi è stato solo detto che è una possibilità: è chiaro che loro stanno preparando una specie di studio comparativo di tipo sinottico nel quale ci saranno gli aspetti positivi e negativi dell'attuale localizzazione e di quella a Mattarello. Quindi io non intendo esprimermi prima di aver visto questa analisi.

Lei non ha alcuna preferenza?
Io naturalmente alla localizzazione attuale sono molto affezionato perché c'ero quando è stata inserita nell'accordo di programma quadro firmato dalla Provincia con lo Stato e sono stato io protagonista nel 2002-2003 della variante urbanistica in cui è stata inserita nel nostro piano regolatore generale del Comune. E a questa soluzione si era arrivati con una commissione mista Provincia-Comune che aveva ridotto le aree da 9 a 3 e infine a quella individuata.

Quindi c'era dietro un ragionamento. Qual era?
Si tratta di un'area grande circa 25 ettari rispetto al S. Chiara che era di 5 ettari. Aveva poi alcuni vantaggi importanti: la vicinanza della tangenziale e del casello sud dell'autostrada. Quindi c'era garantita una rete di collegamenti comunali e sovracomunali. In più non si correva il rischio che l'area venisse aggredita dalle case come accaduto in Bolghera perché è circondata da una parte dalla ferrovia, dall'altra dall'Adige, poi dal Fersina e a sud in parte le case di via Ghiaie. Quindi si trattava di un grande spazio circondato da barriere naturali. Io dunque mi ero innamorato di quella soluzione. Oltre tutto è stato realizzato lì il centro di protonterapia proprio perché lì doveva sorgere l'ospedale e dunque resterebbe un po' isolato se venisse spostato.

Lei sembra però propendere per la soluzione scelta a suo tempo.
Ripeto, quando mi si dice che si sta valutando un'altra localizzazione io non posso dire no a priori. L'area comunque è dello stesso tipo, ovvero aree cedute dallo Stato alla Provincia, anche a Mattarello lo spazio è enorme.

Quali vantaggi offrirebbe l'area di Mattarello?
Mah, è un'area più regolare e quindi possono starci anche altre cose. Però finché non vedrò la proposta e ne potrò discutere con la mia giunta non mi esprimo. Ricordo solo che il percorso politico-amministativo che era stato fatto a suo tempo per individuare come più idonea l'area dove è previsto oggi il Not è stato molto serio. Dal 2003 questa soluzione è rimasta lì come la più ragionevole. Se poi oggi qualcuno viene e in un confronto fra pro e contro mi dimostra che Mattarello è meglio dal punto di vista ambientale, funzionale, economico, allora mi esprimerò. L.P. Twitter: @patrunoladige

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