Corteo animalista: «Kj2» resti libera

Chiedono alla Provincia di fermarsi. «Repressione ingiustificata»

Una sessantina di persone, provenienti principalmente da fuori provincia, ha sfilato nel pomeriggio di ieri a Trento per chiedere all'amministrazione provinciale di rinunciare alla cattura dell'orsa Kj2, indicata come la responsabile dell'aggressione avvenuta ad inizio mese nei boschi sopra l'abitato di Cadine. La manifestazione è stata organizzata da diversi enti ed associazioni per la protezione e la tutela dei diritti degli animali del Nord Italia, tra cui capeggiavano organizzazioni note per aver aderito, nell'autunno dello scorso anno, alle contestazioni seguite all'uccisione dell'orsa Daniza. Tra queste, vi erano il Fronte animalista, il Movimento per Daniza ed il Partito di protezione animali (Ppa), oltre ai delegati dell'Organizzazione internazionale di protezione degli animali (Oipa) e della sezione trentina del Movimento etico di tutela degli animali e dell'ambiente (Meta).

Obbiettivo dell'iniziativa di protesta, che ha portato ad un massiccio dispiegamento di agenti di polizia in tutta la città, in particolare attorno a piazza Dante, era quello di fare pressioni sulla Giunta provinciale per evitare la cattura o l'abbattimento dell'animale. «Vogliamo protestare apertamente - ci ha spiegato Alessandro Vettorato, portavoce dell'organizzazione - contro la politica di repressione ingiustificata nei confronti degli orsi avviata dal presidente della provincia Ugo Rossi. Dall'inizio del progetto «Life ursus» fino al 2014 non si è registrata nessuna aggressione all'uomo. Poi le cose sono cambiate improvvisamente, e noi paventiamo un interesse economico dietro alla faccenda. Ad ogni modo, siamo qui per ribadire il diritto alla vita di un orso che, come animale selvatico, non può essere demonizzato in alcun modo».

Il corteo animalista, scandendo slogan come «Gli orsi non si toccano» oppure «Giù le mani dagli animali», è partito da piazza Dante ed ha seguito un percorso ad anello, rimanendo fuori dalle vie del centro storico. La decisione, a quanto ci è stato detto dall'organizzazione, è stata presa dalle forze di polizia per evitare che la manifestazione si sovrapponesse alle iniziative svoltesi a Trento in concomitanza.

A differenza di quanto avvenuto lo scorso anno, quando non mancarono i momenti di tensione tra gli attivisti a favore di Daniza e la popolazione cittadina, l'iniziativa di ieri si è svolta senza alcun incidente. «Non intendiamo creare problemi - ha detto in merito Denes Manuel Maximilian, di Meta Trentino, poco prima di iniziare la marcia - ma informare la gente sulle regole da rispettare nei boschi per la tutela degli animali selvatici».

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