Paura nei boschi sopra Zambana: un 42enne aggredito dall'orso

Un 42enne è finito in ospedale nella serata di venerdì dopo aver riferito di essere stato aggredito da un orso

di Leonardo Pontalti

Il COMMENTO DI FILIPPO DEGASPERI

«Speriamo stavolta non si scatenino le stesse reazioni stizzite ed isteriche avvenute per Daniza, e che si facciano approfondite verifiche perchè non sarebbe accettabile agire ancora con la faciloneria ed il dilettantismo dimostrato nel caso precedente». Lo dice Filippo Degasperi, consigliere provinciale trentino del Movimento 5 Stelle, per quel che riguarda le potenziali conseguenze di quanto accaduto a Zambana, dove un uomo venerdì sera ha riportato ferite ad un braccio incontrando nei boschi della Val Manara un orso. Degasperi nella sua nota esprime un augurio: «Se così fosse le conseguenze per l'immagine del Trentino sarebbero ancora una volta pesantissime, come dimostrano le ben 79 ore di servizi televisivi andati in onda contro la nostra Provincia a seguito dell'uccisione dell'orsa Daniza». «Alla luce dei fatti viene da chiedersi - prosegue - se il progetto Life Ursus non sia basato completamente sul caso. Pare non si sappia quanti siano i plantigradi, dove siano, cosa facciano. Eppure dopo quello che è successo l'estate scorsa era stata messa in piedi una task force affinché situazioni simili a quella di Daniza non avessero più a ripetersi, ma se questi sono i risultati, evidentemente qualcosa ancora non funziona».


IL COMUNICATO DELLA LAV

«Esprimiamo massima solidarietà alla persona ferita, vittima della carenza di informazioni: non era formato/informato su come è corretto muoversi in aree frequentate da orsi e non sapeva come regolarsi in caso di incontro, infatti ha, purtroppo, commesso molti errori»: Così la sezione di LAC Trentino Alto Adige/Sudtirol. "Fin dal primo anno - prosegua la nota - abbiamo invitato l'amministrazione provinciale di Trento a rivendicare l'orgoglio del buon lavoro svolto e a intensificare l'opera di formazione/informazione rivolta a popolazione residente e turisti. Questa attività di divulgazione scientifica sarebbe dovuta partire già da molti anni; oggi avremmo una generazione di giovani, e di conseguenza le loro famiglie, già formate e sensibilizzate alla tutela attiva di ambiente e animali. Così non è stato, ed è urgente recuperare il tempo perduto". "Da cinque anni raccontiamo come per evitare scontri basta provocare del rumore procedendo nei boschi frequentati da orsi. In Canada o Alaska, dove si possono incontrare orsi di ben altra stazza dei nostri, vengono venduti dei sonagli, detti 'Bear Bell', da assicurare agli zaini o al polso. Un mazzo di chiavi, un ciondolo, qualcosa che produce rumore camminando e così l'orso sente il rumore e sta alla larga", afferma la nota della Lav e raccomanda: "Fischiare, gridare, parlare o cantare mentre si cammina sono modi per allertarli della propria presenza anche in quelle zone dove non c'è visibilità o dove il rumore dell'acqua corrente potrebbe coprire quello dei passi. L'orso cambierà strada pur di evitare gli umani. Gli orsi sono molto meno interessati a noi di quanto noi a loro. I cani vanno lasciati a casa o tenuti al guinzaglio, i cibi rinchiusi in contenitori ermetici. Esistono regole semplici da osservare".


IL COMUNICATO ENPA: NO AD ALTRI CASI DANIZA

Anche l'ente nazionale per la protezione degli animali dice la sua sull'aggressione di un orso ai danni di un 42enne sopra Zambana. Ecco il comunicato

«Allo stato attuale, come emerge anche dalla ricostruzione fatta dalla Provincia di Trento non c'è alcun elemento che colleghi il ferimento di un escursionista,  avvenuto in Trentino, all'aggressione di un orso. Nessun elemento tranne le dichiarazioni rese alla stampa dall'uomo stesso, unico e solo testimone del fatto, visto che il plantigrado in questione, ammesso sia mai stato sul posto, non è in grado di replicare alle accuse». Lo dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali, che chiede alle autorità di fare chiarezza sull'accaduto e che fino ad allora riterrà inattendibili le parole dell'uomo. «La ricostruzione dell'episodio fatta dall'escursionista - aggiunge l'Enpa - risulta essere nebulosa e contraddittoria, ma, soprattutto, le ferite che sarebbero state causate al plantigrado risultano ben poco compatibili con quelle dell'artiglio di un orso, produttivo conseguenze ben più gravi di cinque punti di suturaSembra quasi che l'allarme orso sia diventato un nuovo tipo di "tomentone estivo"».

Del resto questa situazione presenta numerose analogie con una triste e dolorosa vicenda che ha toccato il cuore di tutti gli italiani italiani: un anno fa, proprio di questi tempi, stavamo per assistere all'escalation di denunce, dichiarazioni e falsi allarmi - innescati da un "cercatore di funghi" - che hanno portato alla morte della povera Daniza, e che ha reso orfani i suoi due cuccioli, per la quale è attualmente in corso una serrata battaglia legale e per la quale Enpa continua a chiedere giustizia.

«Nessuno, con l'obiettivo di ottenere facili consensi, strumentalizzi questa nuova situazione per fomentare falsi allarmi e per fare del terrorismo psicologico contro i cittadini e contro gli animali - aggiunge la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi -. Ma, soprattutto, nessuno sia tentato di seguire l'esperienza del passato: milioni di cittadini italiani non sono in alcun modo disposti a tollerare un nuovo caso Daniza. Noi faremo di tutto perché ciò non accada».


PARLA L'ASSESSORE DALLAPICCOLA

Dall'assessore Michele Dallapiccola arriva il monito: «Non andate nei boschi di sera in maniera silenziosa. Meglio andare con un campanellino o una radio e preferibilmente in compagnia in modo che l'orso ci senta e abbia il tempo di allontanarsi». È evidente che dopo quanto accaduto con Daniza qualsiasi episodio di aggressione ai danni dell'uomo crei una certa tensione ai piani alti della Provincia.

Assessore Dallapiccola, non è una novità la presenza dell'orso nei boschi sopra Zambana Vecchia. Siete in grado di dire che esemplare si aggira lungo la Val Manara?

No, gli orsi non girano con un cartellino e quindi non lo sappiamo. Il signore ferito non ci ha riferito che l'orso avesse un radiocollare. L'episodio è accaduto venerdì sera e stamattina (ieri per chi legge, ndr) ci siamo recati sul posto per cercare tracce organiche. Dal Dna capiremo di quale esemplare di tratta.

Cosa può essere accaduto? Perché questa reazione dell'animale?

L'orso si è spaventato, è un classico caso di «falso attacco». Nel bosco c'era una persona sola, veloce e silenziosa e, come ha riferito lo stesso malcapitato, lui e l'animale si sono trovati su uno «scavallamento» l'uno di fronte all'altro.

Non ci troviamo quindi di fronte ad un animale problematico ma, secondo lei, sarebbero state le circostanze a provocare la reazione?

Infatti, per questo noi consigliamo di fare rumore, di mettere il campanello, di andare nei boschi in compagnia, specie nelle ore serali. Il rumore è sufficiente affinché l'orso eviti le persone, altrimenti il rischio di incappare nell'esemplare c'è e l'animale, spaventato, cerca a sua volta di spaventare. Nel momento in cui l'orso incontra qualcuno nella sua area cerca di cacciarlo e il suo modo di procedere è andare incontro facendo la voce grossa. Va evitato di trovarsi improvvisamente e da soli di fronte all'orso nel bosco.

Fino ad ora, però,  non si era mai arrivati a tanto in zona.

Falsi attacchi ce ne sono ovunque. I falsi attacchi sono un fatto ordinario, ce sono almeno 2-3 all'anno. Dispiace per la persona che si è spaventata, ma non ci meraviglia l'episodio.

Ha incontrato personalmente l'uomo ferito?

Siamo stati avvisati già la sera dell'episodio, ma visto il referto e la prognosi abbiamo preferito Iasciare riposare la persona. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) lo abbiamo invece incontrato per farci raccontare l'accaduto.


I FATTI: 42 ENNE AGGREDITO

Un 42enne è finito in ospedale nella serata di ieri dopo aver riferito di essere stato aggredito da un orsoL'inquietante episodio si sarebbe verificato nei boschi sopra Zambana Vecchia, dove l'uomo si era recato per una breve escursione alle pendici della Paganella.

Il 42enne ha riferito di essere incappato nell'orso che, sorpreso dalla presenza dell'uomo, avrebbe reagito colpendolo con una zampata che fortunatamente ha colpito il 42enne solo di striscio. Una volta riuscito a fuggire, l'uomo ha infatti allertato il 118 ed all'ospedale Santa Chiara è stato visitato e medicato prima di essere dimesso con prognosi di poco più di una settimana.
 
Del fatto l'uomo ha informato anche i carabinieri che, una volta sentiti i sanitari, hanno confermato la compatibilità delle ferite con il racconto dell'uomo. Dell'episodio si sta occupando anche la Provincia, che ha già sentito la vittima dell'aggressione per fare piena luce sul caso ed adottare i necessari provvedimenti.
 
IL COMUNICATO DELLA PROVINCIA
 
Sulla vicenda la Provincia ha inviato una nota. Un «falso attacco» di un orso, probabilmente spaventato e insicuro: è questa l'ipotesi che per il Servizio Foreste e fauna della Provincia spiega l'episodio accaduto ieri sera sopra Zambana Vecchia e che ha visto suo malgrado protagonista un uomo che, verso le ore 20, stava scendendo di corsa lungo il sentiero che percorre la val Manara, sopra il paese, e che si è imbattuto in un orso che stava risalendo lo stesso tracciato.

L’incontro - prosegue la nota - è avvenuto quando i due si trovavano ormai a pochissimi metri di distanza, con forte sorpresa per entrambi. Dopo qualche secondo l’uomo ha cominciato ad indietreggiare, dapprima lentamente poi di corsa vedendo l’orso che, altrettanto velocemente proseguiva nella sua direzione. A quel punto l’uomo è inciampato, cadendo per un attimo a terra, con l’orso sempre a ridosso e con atteggiamento aggressivo. La sua fuga è proseguita subito verso il ripido pendio sottostante, fuori sentiero, lungo il quale l’uomo ha corso nel folto della vegetazione, cadendo ancora alcune volte e procurandosi escoriazioni in diverse parti del corpo. L’orso, stando alla testimonianza dell’uomo, avrebbe continuato a seguirlo a distanza ravvicinata, fino a che, dopo una serie di urla dello spaventato escursionista, si è defilato nel bosco scomparendo alla vista. A quel punto l’uomo ha constatato di avere un taglio all’avambraccio destro, una ferita che l'uomo ritiene sia stata causata da una zampata dell’orso, inferta quando si trovava a terra in occasione della sua caduta sul sentiero.
 
 Rientrato a Zambana Vecchia, spiega piazza Dante, l’uomo è stato accompagnato al pronto soccorso da alcuni parenti da lui chiamati sul posto. Lì la ferita all’avambraccio è stata curata con cinque punti di sutura ed otto giorni di prognosi, con immediata dimissione.  Come di prassi il diretto interessato è stato subito sentito dagli uomini del Servizio Foreste e Fauna, assieme anche all’assessore Michele Dallapiccola che ha voluto sincerarsi di persona delle condizioni dell’uomo e dello svolgimento dei fatti.  inoltre stato disposto un immediato sopralluogo nell’area da parte del personale forestale accompagnato dalle unità cinofile addestrate per la gestione dell’orso.
 
L’identità dell’animale protagonista dell’incontro ravvicinato potrà ora eventualmente essere accertata mediante campioni biologici rinvenuti in loco. Il Servizio Foreste e Fauna conferma per altro di non essere a conoscenza di atteggiamenti problematici riferibili ad alcuno degli esemplari di orso attualmente presenti in Trentino.
 
LA NOTA DI FUGATTI
 
“Se dovesse essere confermata l’aggressione dell’orso a un uomo nei boschi sopra Zambana sarebbe un episodio inquietante per cui saranno necessarie delle risposte, a cominciare dalla reale situazione del progetto Life Ursus in Trentino. Abbiamo infatti l’impressione che questo programma sia sfuggito di mano alla provincia di Trento e che il numero di orsi presenti sul territorio sia ben maggiore dei dati ufficiali. Sicuramente, se l’episodio verrà confermato, la notizia che un uomo è stato aggredito da un orso non avrà un impatto positivo sulla immagine turistica del  Trentino. Poi magari ci racconteranno, come già avvenuto l’estate scorsa dopo l’aggressione nei boschi della Val Rendena, che la colpa è degli escursionisti che si recano nei boschi. La Lega Nord fin dall’inizio diversi anni fa ha espresso la propria contrarietà al progetto Life Ursus, e a questo punto chiediamo al presidente Ugo Rossi di fare chiarezza sulla vicenda di oggi e di spiegare se ritiene opportuno che il progetto debba andare avanti in Trentino”.
Lo dichiara il segretario della Lega Nord Trentino Alto Adige-Sudtirolo, Maurizio Fugatti.
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