Fugge con la figlia in Germania, condannata la madre

Ieri la Corte d’appello di Trento ha confermato la condanna a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) a carico di una donna tedesca, imputata per sottrazione e trattenimento di minore all’estero

Ieri la Corte d’appello di Trento ha confermato la condanna a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) a carico di una donna tedesca, imputata per sottrazione e trattenimento di minore all’estero. È una vicenda  delicata quella oggetto del processo, perché coinvolge una bambina di soli 6 anni, che ora vive in Baviera con la mamma, mentre il padre - un uomo della val Rendena - da oltre due anni non vede praticamente più la figlia (fatta eccezione per alcune sporadiche visite).

La vicenda inizia nel novembre 2011, quando l’uomo - tornato a casa dal lavoro - non trova né la compagna né la sua bambina. La donna, infatti, aveva deciso senza comunicarlo al consorte di tornare a casa sua, in Germania.  Durante il processo sono state sentite anche maestre ed educatrici della scuola materna frequentata per un paio di mesi dalla bimba. Tutte hanno parlato di una bambina tranquilla e una famiglia che, almeno dall’esterno, non dava segni di particolari disagi. Insomma, a parte i normali contrasti della vita domestica, secondo quanto raccontato anche dal padre e dai suoi familiari, non ci sarebbe stato alcun particolare attrito nella vita di coppia. Nessuna situazione che potesse giustificare l’improvvisa partenza verso la Germania. Circostanza che, agli occhi del padre, ha reso ancora più difficile da accettare l’allontanamento della donna con la figlioletta.

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