Blitz contro Al Qaida in Italia. Sventato attentato in Vaticano

Dalle conversazioni intercettate tra i componenti della cellula di Al Qaida che ha operato in Sardegna, sgominata nel blitz di questa mattina contro il network terroristico, è emersa la presenza in Italia di un kamikaze e l’ipotesi che si progettasse un attentato in Vaticano. L'indagine della procura distrettuale di Cagliari, coordinata dal servizio operativo antiterrorismo che ha coinvolto le Digos di sette province, ha portato all'arresto di 18 persone.


Secondo quanto reso noto dal procuratore Mauro Mura, l’ipotesi di progetto di attentato in Vaticano risalirebbe al marzo del 2010, durante la permanenza in Italia del kamikaze pakistano.
Il possibile attentato terroristico in Vaticano potrebbe essere sfumato dopo una perquisizione effettuata dalla polizia a casa di uno degli indagati nel marzo del 2010.

Due potenziali kamikaze pakistani erano appena sbarcati a Roma. Quasi contemporaneamente la polizia fece scattare delle perquisizioni.
L’organizzazione contattò i due terroristi, facendo capire loro di dover «cambiare aria».
Raggiunsero subito uno Olbia e l’altro Bergamo. Durante la successiva perquisizione a carico del capo della comunità islamica di Olbia fu trovato un foglio di carta con il voto al martirio di uno dei terroristi.
Tra gli arrestati nel blitz contro la rete fondamentalista islamica ci sono gli autori di numerosi e sanguinari atti di terrorismo e sabotaggio in Pakistan compresa la strage del mercato di Peshawar, Meena Bazar, avvenuta ad ottobre 2009 in cui vennero uccise più di 100 persone.
La rete fondamentalista islamica, affiliata a Al Qaida, aveva a disposizione armi in abbondanza e numerosi fedeli che erano disposti a compiere atti di terrorismo in Pakistan ed Afghanistan, per poi rientrare in Italia.

 

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