Via libera alla legge sui dirigenti della Provincia D'ora in poi basta con gli incarichi a vita

di Angelo Conte

Cambiano le regole per i dirigenti della Provincia. Oltre allo stop agli incarichi a vita, la nuova legge approvata ieri dal Consiglio provinciale (19 sì, 9 astensioni e il no del M5S) prevede molte altre novità. Dall'arrivo degli stage in azienda per chi vuole acquisire competenze da spendere poi nel pubblico, al maggior peso della valutazione. Il voto sull'alto funzionario espresso dal Nucleo di valutazione ad hoc non solo servirà per assegnare o meno il premio di retribuzione, ma anche per decidere se il dirigente rimarrà tale o retrocederà a un gradino inferiore della gerarchia provinciale.

Stop incarichi a vita
Rispetto a quanto accade oggi, quando la carica è a vita, con la nuova legge il dirigente valutato negativamente può infatti essere messo a disposizione per un periodo di tre anni, in posizione di staff, senza la retribuzione di risultato (non superiore al 15% della retribuzione complessiva, oggi la media è di 8.000 euro lordi annui). I numeri della dirigenza devono essere inferiori al 2,4% della dotazione di personale in servizio a fine 2014. Arriva inoltre la formazione obbligatoria con assegnazione di crediti formativi.

Limite alla dirigenza
Viene previsto il numero massimo di strutture organizzative pari a 10 dipartimenti, alla direzione generale, l'avvocatura e 56 servizi più le agenzie che saranno coperte in relazione ad un fabbisogno approvato ciclicamente dalla giunta provinciale in relazione all'uscita di personale (a breve 15 dirigenti usciranno).
Più spazio ai giovani meritevoli Nel caso in cui ci siamo giovani valutati di alto potenziale e con competenze elevate, a questi ultimi si concede di partecipare al concorso da dirigente con uno sconto sull'anzianità necessaria.

Dirigenti sostituti solo in pochi casi
Viene tolta in via generale la possibilità di indicare un sostituto dirigente per un posto che si è reso vacante, tranne che in un numero limitato di casa. Inoltre viene anche abolito il concorso per soli titoli per diventare dirigente e senza prove, come accade oggi ad esempio per chi è direttore e aspira a diventare dirigente. 

Modalità di accesso
Per accedere alla qualifica di dirigente, nell'ambito di una procedura mista fra corso e concorso, oltre alle competenze tecniche, teoriche e pratiche relative all'ambito di competenza, saranno richieste anche attitudini legate alla capacità di direzione e di orientamento al risultato, nonché la conoscenza del sistema autonomistico. L'amministrazione spingerà molto per un sistema di accessi dove il personale interno si metta in gioco con gli esterni. 

I dirigenti si formano nel privato
Anche per rispettare le norme anticorruzione, normalmente i dirigenti ruoteranno regolarmente tra le strutture interne alla Provincia e esterne, cioè gli enti strumentali. È prevista anche la possibilità di mobilità verso il privato: in questo caso si tratta di una sorta di stage come manager in aziende private. In cambio la Provincia manterrà il posto al dirigente che potrà spendere le competenze acquisite all'interno della macchina provinciale una volta rientrato. Il modello è preso a prestito dall'Ena francese.

Premio economico al merito
Arriva il cosiddetto incarico «professional» per il personale di categoria D che dimostri conoscenza approfondita di tematiche di assoluto rilievo per l'amministrazione. Se ad esempio c'è una persona esperta di diritto Ue, otterrà un premio economico. 

Valutazione fondamentale
La valutazione è sì strumento per premiare i dirigenti, ma è il presupposto per assegnare l'incarico o confermarlo.

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