Foibe, alta tensione a Trento. Cariche delle forze dell'ordine

Alta tensione in città ieri sera in occasione della commemorazione delle Foibe organizzata da Fratelli d'Italia e Casa Pound in largo Pigarelli a cui hanno risposto, con una manifestazione doppia, i giovani del Centro sociale Bruno assieme all'assemblea Trento Antifascista e gli anarchici per un totale di circa 80 persone.

IL VIDEO

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Alle 18 circa, a giungere nei pressi di piazza Fiera, accanto al palazzo del tribunale, sono stati i giovani del Bruno mentre poco dopo in piazza Venezia si è posizionato il corteo degli anarchici. Ad evitare le tensione inizialmente è stata la forte presenza delle Forze dell'Ordine in tenuta antisommossa. La commemorazione delle Foibe da parte prima degli studenti della lista universitaria Atreju e successivamente da Fratelli d'Italia e Casa Pound è avvenuta in maniera tranquilla.

Alle 21 circa, però, il livello di tensione tra i tre raggruppamenti (anarchici, Centro sociale e Casa Pound) è salito. Mentre questi ultimi hanno deciso di scendere in strada indirizzandosi verso largo Pigarelli, il raggruppamento di Trento Antifascista ha cercato di avanzare verso il cordone delle Forze dell'Ordine che sono dovute immediatamente intervenire caricando i manifestanti dal lato di Trento Antifascista e dall'altro cercando di evitarne il contatto con i giovani di Casa Pound. A creare un ulteriore aumento del livello di tensione sono stati gli anarchici che hanno lanciato 3 bombe carta verso le forze dell'ordine in tenuta antisommossa schierati in piazza Venezia.

Solo grazie all'intervento di quest'ultime si è riusciti a evitare il contatto tra i manifestanti che dopo il momento di escandescenza si sono ritirati ognuno per la propria strada.

Secondo quanto denunciato questa mattina in un comunicato  a firma della Rete contro i fascismi, il clima arroventato ha avuto uno strascico notturno: «Verso le 2.30 - si legge nella nota stampa - tre auto con gli squadristi di Casa Pound hanno inseguito e provato più volte, perfino in tangenziale a circa 100 km orari, a speronare la macchina di un nostro compagno». Il comunicato prosegue sottolineando che «l'inseguimento è durato circa mezz'ora fino a quando i fascisti, dopo aver tentato di bloccare la macchina del compagno, si sono dileguati con la fiancata della loro auto distrutta e arrecando danni al nostro furgone, accorso in aiuto».
Infine, un attacco rivolto al ruolo delle forze dell'ordine: «Poco prima del tentativo di agguato un'altra "strana" coincidenza da segnalare della serata di ieri: i compagni, prima di essere inseguiti dalle auto dei fascisti, erano stati fermati ad un posto di blocco della polizia e perquisiti dalla stessa. Il tenero abbraccio tra fascisti e polizia continua senza pudore».
 
La Rete contro i fascismi critica il comportamento delle forze del’ordine anche in relazione ai fatti di ieri sera: «Hanno mostrato palese complicità e protezione ai cosiddetti fascisti del terzo millennio», si legge in una nota in cui il movimento chiede «una presa di posizione chiara da parte della città, ma anche delle sue istituzioni, di fronte ad una violenza inaccettabile. 

Se questa presa di posizione dovesse mancare - prosegue la nota - si avallerebbe il comportamento connivente delle ‘forze dell’ordinè, che hanno platealmente spalleggiato il gruppuscolo neofascista». «Noi antifasciste e antifascisti continueremo a impedire ogni centimetro di agibilità politica ad ogni forma di fascismo. 

Anche per questo non smetteremo di mobilitarci, affinchè il Baluardo, la sede di Casa Pound trentina, venga chiuso», conclude la nota.

Ieri sera erano presenti alla commemorazione delle foibe, l'ex senatore Cristano de Eccher, la portavoce di Fratelli d'Italia Marika Poletti e il portavoce di Casa Pound Filippo Castaldini assieme a numerosi altri giovani. «È una commemorazione - ha detto Poletti - voluta per portare avanti una memoria che fa parte della storia del nostro Paese. Quello che è successo ha menomato la possibilità di tutto questo a causa di persone che non hanno mai avuto rispetto per la nostra terra e la nostra storia».

Da parte dei rappresentanti della lista Atreju, che hanno deposto accanto alla targa presente in largo Pigarelli in onere dei morti delle Foibe, una rosa rossa, un forte richiamo alla storia e alla necessità di ricordare. «Questo momento - hanno spiegato Francesco Barone e Luca Erbifori - serve per ricordare gli oltre 10 mila morti italiani infoibati. La storia li ha uccisi per ben tre volte, perché si è cercato di nascondere quello che è successo per molto tempo, perché non hanno ricevuto il ricordo che si meritavano e perché ancora oggi c'è chi nega».

Trento Antifascista durante tutta la commemorazione ha esposto lo striscione con la scritta «Fronte antifascista, nessuno spazio ai fascisti, restate nelle fogne». «Questa commemorazione - hanno spiegato - è diventata per le forze di estrema destra un'occasione di propaganda nazionalista. Faremo una ferma opposizione in questa città contro ogni iniziativa fascista».

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LA REPLICA DI CASA POUND

“Ancora un assalto antifascista contro CasaPound Trento, respinto dai militanti di Cpi”. Lo comunica CasaPound in una nota. Questa la ricostruzione dei fatti: “Nella serata di lunedì 9 febbraio i militanti di CasaPound hanno reso omaggio ai Martiri delle Foibe presso Largo Pigarelli. Nel frattempo, poco distante dal luogo destinato alla commemorazione, si stava svolgendo una contro manifestazione non autorizzata, con il vano tentativo di rompere la solennità dedicata al momento con lanci di pietre, fuochi artificiali e bombe carta. Attorno alle due e mezza di sera, dopo la chiusura del circolo che ospita la sede di Cpi, il Baluardo, alcuni militanti si stavano recando verso casa, quando hanno incrociato nella rotonda sottostante la sede, una colonna di macchine e un furgone diretti verso la sede. I militanti di CasaPound si sono dunque immediatamente recati di nuovo presso il Baluardo, incrociando la colonna sospetta di macchine. Due delle auto – continua Cpi Trento – sono tempestivamente fuggite mentre un'utilitaria ed il noto furgone sono rimaste indietro. Vedendosi la strada sbarrata dai militanti di CasaPound, il furgone ha dunque speronato una delle auto di un familiare di un nostro militante, ferendone i passeggeri, non militanti del movimento, riuscendo nel tentativo fuga. Come è possibile vedere in foto, inoltre, la nostra auto è stata speronata posteriormente, il che falsifica definitivamente la fantasiosa versione del Bruno che vedrebbe loro come vittime del gesto”.

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