Rossi: «L'omosessualità non è un reato»

Lavoro domenicale extra per i consiglieri provinciali, che anche oggi saranno in aula per continuare la discussione sul testo unificato di legge di contrasto all'omofobia su cui le opposizioni hanno organizzato una forma di ostruzionismo decisamente tosta.


A differenza di venerdì, quando la seduta fu praticamente monopolizzata dai consiglieri di minoranza, ieri si è sentita anche la voce del centrosinistra, tra cui Sara Ferrari e Mattia Civico. Lo stesso presidente Ugo Rossi è intervenuto per spiegare che «pur nella nettezza delle posizioni non è possibile associare scelte personali sul proprio sentire sessuale a reati. Lo dico con rispetto e rendendomi conto che su questi temi dovremmo sforzarci a cercare tutte le linee di mediazione possibili, non so se oggi o più avanti». Civettini ha replicato affermando che l'interpretazione di Rossi è sbagliata: «Nessuno ha associato l'omosessualità ad un reato».


In apertura della seduta pomeridiana Mattia Civico ha risposto a Borga che, sulle adozioni delle coppie omosessuali, aveva portato l'esempio di Elton John. «Esistono le famiglie arcobaleno - ha detto Civico - dove genitori dello stesso sesso hanno responsabilità genitoriali. Sono situazioni che succedono quando le famiglie si scompongono. Questa immagine a Borga richiama Elton John, a me, invece, richiama quelle famiglie in cui la moglie o il marito vanno a vivere con una persona dello stesso sesso senza perdere il rapporto col proprio figlio». Per il consigliere della Civica si tratta di «forme di schiavismo» in cui un uomo trova una donna disperata, l'«affitta» per farle fare un bimbo e poi tenerselo con il compagno.

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