Il cibo non viene buttato grazie a Trentino Solidale

di Fabia Sartori

Nel 2014 millecinquecento tonnellate di cibo fresco sono state consegnate a 7.000 persone bisognose o in stato di indigenza. Il che significa circa 60 quintali di alimenti freschi al giorno, raccolti e poi ridistribuiti nell'arco delle ventiquattr'ore. Si tratta di prodotti in scadenza (pane, latte, yogurt, formaggi, pizza, prodotti di gastronomia, frutta, verdura, carne e bevande), che dagli scaffali dei supermercati o dalle mense andrebbero a finire direttamente nei cassonetti.


In occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare (giovedì scorso 5 febbraio) l'associazione Trentino Solidale Onlus ha reso noto il bilancio per l'anno 2014 del Progetto 117. «Ovvero il lavoro svolto da circa 200 volontari per il recupero pasti, affinchè il cibo fresco non finisca nei cassonetti» spiega il responsabile del progetto Giorgio Casagranda, nonché vicepresidente dell'associazione. Da sottolineare che questo tipo di intervento consente di raccogliere e ridistribuire prodotti in scadenza su tutto il territorio del Trentino, in parte dell'Alto Adige (Vipiteno, Rio Pusteria) e nel vicino Veneto (Affi): «Riusciamo a ritirare e poi consegnare in giornata circa il 60% del cibo che altrimenti verrebbe buttato - aggiunge Casagranda - In questo modo lo spreco alimentare sui prodotti freschi si riduce notevolmente: stimiamo che ogni giorno circa 40 quintali di merce termini nei cassonetti, con uno spreco che si attesta attorno al 40%».


In provincia di Trento i punti di raccolta che fanno capo al Progetto 117 di TrentinoSolidale Onlus sono oltre 300, mentre per quanto riguarda la «fornitura» di cibo alle famiglie bisognose si possono contare ben 30 poli di distribuzione. Di cui ben 15 (circa la metà) si trovano nel Comune di Trento ed i rimanenti sono collocati uniformemente sul territorio tra Arco e Riva del Garda, Tione e Rovereto, Ala e Mori, Bassa Valsugana e Tesino, Levico e Pergine. «Nei punti di distribuzione i prodotti sono sottoposti ad ulteriori controlli prima di essere consegnati alle famiglie - dice - Il tutto viene compiuto in giornata. E vorrei sottolineare che i nostri volontari sono attivi per sei giorni a settimana nel raccogliere il cibo donato dai fornitori (circa 200) e trasportarlo nei vari poli territoriali».


Le 1.500 tonnellate annue di cibo raccolto (ormai invendibile) equivalgono ad un valore commerciale di circa 6 milioni di euro. Casagranda ricorda che il bilancio annuale del Progetto 117 è di poco inferiore ai 200.000 euro, di cui una quota pari al 78% è da imputare alla gestione degli automezzi ed alle spese di gasolio (nel 2014 il «parco macchine» ha percorso 350.000 chilometri per raccogliere e distribuire cibo). «I fondi vengono reperiti attraverso la normativa provinciale in materia (legge 155 del 2003) e grazie ai contributi volontari di banche e fondazioni, di privati ed aziende, del cinque per mille».


Casagranda e la presidente dell'associazione Trentino Solidale Onlus Francesca Ferrari vogliono precisare che il Progetto 117 si svolge interamente su impegno volontario. «Negli ultimi tre anni è in corso di validità una convenzione con il Tribunale di Trento, che prevede l'inserimento nei nostri magazzini di circa un centinaio di persone tenute a svolgere lavori di pubblica utilità», chiarisce Ferrari. Inoltre è attiva una collaborazione con le scuole del territorio, che prevede la partecipazione dei giovani (ad esempio ragazzi sospesi dalle lezioni per motivi disciplinari).

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