Nuovo piano: postino suonerà solo a giorni alterni

di Nicola Guarnieri - NO

Il prossimo anno è alle porte e già si preannuncia una grana per i trentini, ricchi o poveri che siano. Poste Italiane ha presentato il suo piano industriale e ha deciso di razionalizzare la distribuzione della corrispondenza. Tradotto significa che lettere e raccomandate, secondo le intenzioni dell'ente nazionale «bollato», saranno consegnate a giorni alterni.

Questo, almeno, in periferia visto che, stando ai calcoli dell'amministratore delegato Francesco Caio (uomo molto vicino al premier Matteo Renzi) si salverebbero dalla mannaia solo le tre città della provincia: Trento, Rovereto e Pergine. Per gli altri, paesi grossi o piccoli che siano, saranno accontentati gli animali domestici, con i postini che suoneranno sempre due volte ma non più tutti i giorni, solo tre a settimana. I tempi di recapito, poi, cambieranno: la posta ordinaria avrà bisogno di quattro giorni di tempo per passare dal mittente al destinatario mentre la priorità rispetterà la tabella attuale, consegna il giorno dopo, ma subirà un ritocco verso l'alto della tariffa. Fin qui la parte di rivoluzione che interessa tutti gli utenti. Perché Poste Italiane ha in serbo ben altro, a cominciare dal commercio online e dalla conseguente consegna di pacchi, il vero mercato non tanto del futuro ma di domani in senso stretto.

Il Trentino pagherà dazio? Il governatore Ugo Rossi, per il momento, non vuole affrontare l'argomento.

«Per ora non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione e la questione l'affronteremo a tempo debito». La proposta, d'altro canto, è figlia dei classici propositi di fine anno. A livello pratico il tavolo per la discussione e la trattativa sindacale è già stato convocato per il 7 gennaio e i tempi si preannunciano lunghi visto che sono state calendarizzate riunioni fino a marzo. Questa riorganizzazione del carrozzone postale made in Italy esce dal testo del disegno di legge di stabilità 2015 del governo che, nell'ottica di contenimento dei costi del servizio universale, annuncia che il recapito può essere effettuato a giorni alterni in ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato. Già ora i cittadini sanno che il sabato il postino non suonerà al campanello di casa ma dal prossimo anno l'incontro con il portalettere potrebbe diventare davvero saltuario.

«Al momento si tratta di una proposta, di un piano industriale ancora tutto da valutare. - spiega Flavio Quaglierini di Uilposte - Di preciso e definitivo non c'è ancora nulla».
Il postino in paese a singhiozzo, però, sembra essere scontato. «Da un'indagine è emerso che, per quanto riguarda i servizi postali, ai cittadini interessa la garanzia e la certezza del recapito non tanto la frequenza».

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