Finanziamenti naufragati nella piscina olimpionica

di Laura Galassi

Dopo un braccio di ferro ad alta tensione tra maggioranza e opposizione il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha ritirato la proposta di delibera che avrebbe dovuto stabilire la riassegnazione dei 12 milioni in passato destinati alla casa dello sport. La discussione dell'argomento in Consiglio comunale era cominciata già martedì sera, ma poi era stata sospesa dopo che i consiglieri di minoranza avevano presentato una valanga di emendamenti.
I lavori a Palazzo Thun sono quindi ripresi ieri sera. I nodi del contendere sull'accordo di programma erano in sostanza due. Innanzitutto all'assessore Paolo Castelli è stata contestata la mancata condivisione dei progetti, sia in seno alle commissioni sia a livello di circoscrizioni. Su questo punto ha battuto molto la consigliera Francesca Gerola (Da Cittadini): «Non abbiamo avuto modo di esaminare a fondo tutte le voci e sarebbe stato opportuno un passaggio in commissione vigilanza».
La seconda questione entrava nel merito della delibera. Il documento che ieri si è cercato di approvare prevedeva che i fondi inizialmente messi a disposizione dalla Provincia per la Casa dello sport fossero stornati sugli arredi di Sanbapolis (1 milione), sulla realizzazione di un comparto indoor per atletica al campo Coni (2,2 milioni), sulla sistemazione del palazzetto (500 mila euro) e sulla ristrutturazione della piscina Manazzon con copertura della vasca olimpionica e della zona tuffi (8 milioni).
Proprio questa ultima tranche di investimenti è finita nell'occhio del ciclone in aula consiliare. La minoranza ha sottoposto un emendamento nel quale chiedeva di congelare lo stanziamento per il lido di via Fogazzaro, ritenuto ormai troppo vecchio e in posizione scomoda per servire un'utenza destinata a crescere. Meglio usare i preziosi 8 milioni per qualche altra esigenza, magari per avviare un progetto di lido termale in stile altoatesino.
L'assessore allo sport ha rimandato tutte le accuse al mittente. «Abbiamo fatto tutti i passaggi del caso, l'argomento è stato trattato in 5 diverse commissioni. Le preoccupazioni in merito al progetto sono lecite, ma ci sarà il tempo di ridiscuterne più avanti. Non ha senso bloccare tutto ora».
Niente da fare. Per evitare un dibattito infinito, il primo cittadino ha preferito ritirare la delibera, con la promessa di ripresentarla il prima possibile.

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