Comune di Trento, ecco chi se ne va

di Daniele Battistel

C'è chi l'ha comunicato ufficialmente, chi l'ha detto agli organi del partito, chi l'ha semplicemente fatto capire. Sono una dozzina i consiglieri comunali che al termine di questa consigliatura concluderanno l'esperienza amministrativa e non si ricandideranno. Stanchezza e sfiducia nelle risorse della politica per alcuni, voglia di dare segnali concreti di cambiamento o desiderio di fare nuove esperienza per altri, si tratta in ogni caso di gente - se è permessa la battuta - che il segretario del Patt Franco Panizza, in questi giorni al centro delle polemiche per la sua vorticosa campagna acquisti, può tranquillamente evitare di contattare visto che hanno più o meno manifestamente deciso di chiudere con la politica (almeno per ora).


Tra i non candidabili per lo Statuto del Pd che vieta più di tre mandati per la stessa carica c'è l'assessore all'ambiente Michelangelo Marchesi . In Consiglio comunale dal 2005 è stato capogruppo di Trento democratica e in questa legislatura il sindaco Andreatta l'ha voluto in giunta. In uscita anche la capogruppo Ivana Di Camillo , anche lei da anni sui banchi del Consiglio comunale, come pure il presidente della commissione bilancio Daniele Maurizio Bornancin , che alle tre consigliature in Comune deve aggiungere anche l'esperienza in circoscrizione all'Oltrefersina.


Visto che il Pd è il partito più grosso, nella prossima tornata avrà ulteriori novità in lista visto che altri consiglieri non dovrebbero candidarsi. Tra chi avrebbe fatto sapere di non volersi più ripresentarsi dopo 10 anni c'è Flavio Santini , ma anche due «matricole» come la neonatologa Anna Pedrotti e il presidente della commissione sport Silvano Pedrini che avrebbe scelto di «lasciare spazio ai giovani». Pronto a lasciare dopo 15 anni anche il socialista Renato Pegoretti . Dopo dieci anni da assessore all'istruzione e allo sport e una legislatura da presidente del Consiglio comunale ora la intenzione è quella di fare il nonno a tempo pieno. A meno che, nell'ipotesi che non si concretizzi l'idea di una lista unica tra Pd e Psi, i socialisti lo «richiamino in squadra» per contare sul suo personale bacino di voti.
All'interno dell'Upt chi ha deciso di attaccare le «scarpette della politica» al chiodo è Franco Micheli dopo 10 anni in Consiglio comunale e 10 da presidente della circoscrizione di Meano, mentre Marco Patton , anche lui per 15 anni (a due riprese) a Palazzo Thun non ha ancora deciso. Di sicuro non passerà al Patt, anche se pure lui era stato contattato per un cambio di casacca. Sembrerebbero invece intenzionati a lasciare spazio ai giovani Gianfranco Bertuol e Flavia Fontana , anche se il partito avrebbe chiesto la loro disponibilità a ricandidarsi come «portatori d'acqua» per la lista.


Nella prossima tornata elettorale, con il taglio di 10 posti in Consiglio comunale e il ripristino del doppio ruolo tra consigliere e assessore i posti in aula saranno 18 in meno: è chiaro che la concorrenza si farà ancora più agguerrita e che ogni voto in più potrebbe fare la differenza. Verso il no anche Guido De Stefano (Progetto trentino), mentre sul fronte di quel che resta del centrodestra, ha già annunciato l'addio durante il suo ultimo intervento in Consiglio comunale il commercialista Luca Trainotti , eletto nelle file dell'allora Pdl.
Esperienza politica (almeno per ora) in fase di conclusione per Luca Pisoni . Dopo l'elezione nell'Upt e l'illusione di novità promessa da Progetto trentino il giovane psicologo ora ha costituito un gruppo autonomo con Francesca Gerosa . La quale in questi mesi sta valutando le opportunità per una ricandidatura. Certo però la situazione quanto mai disastrata dentro il centrodestra non aiuta. Situazione che, per esempio, ha convinto l'ex leghista (ora Team Autonomia) Marco Tomasi a togliere il disturbo. Incerto su cosa fare il suo compagno di gruppo Claudio Villotti che cerca un approdo nel centrodestra che abbia a cuore i valori cristiani e dell'autonomia.

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