Fratelli Poletti, respinto il ricorso

La «bomba» che avrebbe potuto far saltare il processo che vede imputati Arrigo e Ugo Poletti per il crac Aeroterminal Venezia è stata disinnescata. Ieri mattina dopo mezzogiorno la Corte d'Appello, chiamata a valutare se ci fossero o meno le condizioni per accogliere la ricusazione del giudice Enrico Borrelli, ha rigettato l'istanza. Secondo i giudici il ricorso sarebbe tardivo e infondato

La «bomba» che avrebbe potuto far saltare il processo che vede imputati Arrigo e Ugo Poletti per il crac Aeroterminal Venezia è stata disinnescata. Ieri mattina dopo mezzogiorno la Corte d'Appello, chiamata a valutare se ci fossero o meno le condizioni per accogliere la ricusazione del giudice Enrico Borrelli, ha rigettato l'istanza. Secondo i giudici il ricorso sarebbe tardivo e infondato. In particolare sarebbe tardiva in quanto l'atto sott'«accusa» era conosciuto dagli indagati ai quali era stato personalmente notificato. La Corte ha poi giudicato infondato il ricorso spiegando che nel procedimento civile Borrelli si era limitato a toccare gli aspetti necessari per confermare il sequestro senza entrare nel merito della vicenda. La questione era stata sollevata dai difensori dei fratelli Poletti, i quali, nel corso dell'ultima udienza, avevano presentato istanza per ricusare uno dei tre giudici del collegio, il giudice Enrico Borrelli, appunto. Il problema, a loro dire, era che non poteva dirsi garantita l'imparzialità di giudizio in quanto Borrelli,giudice a latere nel collegio composto dal presidente Guglielmo Avolio e dalla collega Marianna Busato, prima di questo processo si era già occupato del caso Atv in un procedimento civile. In particolare aveva confermato il sequestro conservativo da 50 milioni di euro a carico degli ex amministratori della società. La difesa dei fratelli Poletti sostenevano che il giudice Borrelli, a differenza di quanto sostenuto dalla Corte d'appello, era entrato nel merito della vicenda rilevando la sussistenza di attività distrattive, cioè condotte che ora sono oggetto del processo penale. Il rischio che il processo dovesse ripartire da zero richiamando tutti i testimoni che avevano già deposto è stato scongiurato e, salvo ulteriori colpi di scena, probabilmente già nell'udienza di mercoledì si potrebbe arrivare a sentenza. L'avvocato Fogliata, nel presentare il ricorso, aveva spiegato che il collega Doria solo lunedì scorso aveva ottenuto copia del procedimento civile dove aveva scoperto l'atto firmato nel gennaio scorso dal giudice Borrelli. Secondo i difensori di Poletti, in quel provvedimento il magistrato aveva espresso pesanti valutazioni di merito parlando espressamente di «condotte distrattive», di «illegalità risultata manifesta», di «contraffazioni e alterazioni della contabilità».

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