Bollette della luce, una corsa senza fine

di Angelo Conte

In quattro anni, dall'ottobre 2015 a quello appena iniziato, le bollette della luce per i trentini che non hanno scelto un'offerta sul libero mercato, ma hanno deciso di rimanere all'interno della maggior tutela (circa 200.000 utenti), sono aumentate di circa il 9%. Il costo annuo per una famiglia con una potenza installata di 3 kilowatt e un consumo annuo di 2700 kilowattora, è aumentato da poco meno di 514 euro nell'ottobre 2015 a 567 euro in questi giorni. Note positive, nello stesso periodo, invece per il gas che su un consumo annuo di 1.400 metri cubi, fissa, vede la bolletta per i clienti in maggior tutela scendere da 1.094 a 1.043,20 euro annui. In totale quindi il costo complessivo per la famiglia passa da 1.608 euro a 1.611 euro con un lieve ritocco verso l'alto.

Ma, spiega il Centro consumatori di Bolzano, la scelta dell'offerta migliore sul mercato permette di risparmiare fino a 500 euro all'anno a famiglia, considerando la differenza tra il costo più basso che si può trovare sul mercato e quello più alto in cui si rischia di incappare se si fanno scelte errate. In base allo studio realizzato pochi mesi fa dall'associazione dei consumatori con sede in Sudtirolo, infatti, scegliendo all'epoca l'offerta migliore tra energia e gas si poteva pagare 1.466,96 euro, pari a 532 euro in meno rispetto all'offerta più cara pari a 2.000,30 euro.
L'andamento del prezzo unitario per singolo kilowattora, nel caso della luce, e per singolo metro cubo, nel caso del gas, negli ultimi anni hanno avuto un andamento di crescita, anche se con velocità diverse.

La luce, secondo le rilevazioni dell'Autorità dell'energia (Arera, ex Aeeg), è passata negli ultimi 10 anni da 16,63 euro al kilowattora nel quarto trimestre del 2009 ai 19,07 nel quarto trimestre del 2015, ai 20,80 euro del quarto trimestre del 2019. In totale, un incremento di oltre 4 euro al kilowattora in dieci anni ovvero di circa il 25%. Per quanto riguarda, invece, il prezzo del gas, sempre rilevato da Arera, il costo al metro cubo è salito dai 67,48 euro del quarto trimestre 2009 ai 73,96 euro del quarto trimestre di quest'anno con un aumento del 10% circa. Anche se, considerando il quarto trimestre del 2015, il costo del gas è sceso di crica 6 euro dai 79 ai 73 euro appunto.

Intanto, restano circa 9 mesi per i 200.000 trentini in regime di maggior tutela per la scelta dell'operatore e per evitare di andare all'asta.
Il servizio di maggior tutela di elettricità e gas, vale a dire quello fornito alle famiglie e alle imprese che non hanno scelto il mercato libero, finirà il primo luglio 2020: ma tanti (54% delle famiglie e 42% delle imprese) sono i clienti che non hanno optato, e presumibilmente non lo faranno nei prossimi nove mesi, per un'offerta libera, rischiando di trovarsi così, da un giorno all'altro, senza fornitore. Per evitare uno scenario del genere la legge prevede l'attivazione di un servizio di salvaguardia, grazie a cui luce e gas non vengano a mancare neanche ai più 'pigri' nella scelta, le cui modalità di erogazione sono state messe a punto dall'Arera in un documento posto in consultazione fino a fine ottobre. Il testo, che è solo il primo di una serie, prevede un meccanismo di aste: in sostanza i contatori di famiglie e imprese che non avranno scelto verranno messi all'asta per una durata, almeno nel primo periodo, di tre anni. Alle gare potranno partecipare operatori solidi e, agendo anche sulla leva del prezzo, si cercherà di spingere i più riottosi a optare per il mercato libero.

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