Vadastico e Brescia-Padova «Danno erariale di 600 milioni»

La procura della Corte dei Conti del Lazio ha chiuso le indagini sulla proroga della concessione delle autostrade A4 Brescia-Padova e A31 Valdastico con un’ipotesi di maxi danno erariale a carico dell’Anas di 594 milioni di euro. Per i magistrati contabili, la proroga è illegittima perché il concessionario, che ora è la spagnola Abertis controllata anche da Atlantia dei Benetton, si era impegnato con Anas e governo a realizzare la continuazione della Valdastico nord nel tratto tra la provincia di Vicenza e quella di Trento ma l’impegno non è stato mantenuto.

Soddisfazione viene espressa dal coordinamento No Valdastico A31, che comprende i comitati trentini e veneti. «Così si dà ragione ai cittadini, comitati, associazioni e amministrazioni locali che da anni sollevano le proprie obiezioni a un’opera devastante e costosissima, ma soprattutto inutile, nell’indifferenza della politica e dei potenti stakeholders che dai loro megafoni da un ventennio annunciano l’inizio dei lavori».

«Continueremo a fare pressione e opposizione dal basso perché il nuovo governo riveda il sistema delle concessioni e delle opere pubbliche, troppo spesso obsolete e non più rispondenti alle esigenze del territorio, volte soltanto a favorire potentati e imprenditori locali, consentendo di mantenere una rendita di posizione finanziaria in regime praticamente monopolistico. Ora vedremo - conclude il coordinamento - se, considerando anche la sentenza del Consiglio di Stato di gennaio 2019 che ha azzerato l’iter approvativo e progettuale dell’opera, qualcuno vorrà insistere nel portarla avanti contro ogni buonsenso e contro ogni pretesa di legalità».

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