Provincia, lavori pubblici al palo In 7 mesi persi 52 milioni: -25%

di Francesco Terreri

Nonostante i proclami e gli impegni della giunta provinciale, i lavori pubblici aggiudicati in Trentino continuano a diminuire. Tuttavia le aziende trentine dell’edilizia resistono, sia competendo con le imprese di fuori provincia nell’aggiudicazione di grandi lavori, sia grazie a successi fuori dal territorio provinciale, in particolare a Bolzano.
Nei primi sette mesi di quest’anno sono state aggiudicate 204 gare di lavori edili e stradali bandite da enti e società pubbliche di valore superiore a 100 mila euro, di cui 49 da più di 500 mila euro, per un importo complessivo di 158,6 milioni di euro. Nello stesso periodo del 2018 le aggiudicazioni erano state 327, di cui 57 di valore superiore a 500 mila euro, per un valore totale di 210,5 milioni. La contrazione è del 25% pari a quasi 52 milioni in meno.

Agli appalti finora aggiudicati, vanno aggiunte gare che stanno arrivando alla conclusione e che riequilibrerebbero almeno in parte la differenza negativa con l’anno precedente, che a sua volta risultava già in calo sul 2017. Si tratta in particolare dei grandi appalti di Patrimonio del Trentino a Riva del Garda.

Il 25 luglio c’è stata la quarta seduta della gara da 14,7 milioni per i lavori di ampliamento del polo fieristico rivano. In testa, salvo le verifiche sulla congruità dell’offerta, c’è l’associazione di imprese tra la veneto-bolzanina Emaprice, la lombarda Colombo e l’altaotesina Lanz Metall. Lo stesso giorno si è tenuta anche la quarta seduta per l’appalto sull’ampliamento del polo congressuale, base di gara 27,3 milioni. Aggiudicataria, dopo la verifica sulla congruità dell’offerta, risulta l’associazione di imprese tra le aziende trentine Collini Lavori, Grisenti, Nerobutto, Heliopolis Energy Management, Ediltione. Nel caso invece dell’appalto da 10,7 milioni per la realizzazione del nuovo Palasport, aggiudicatario provvisorio è il Consorzio stabile Alveare Network, che raggruppa 44 imprese di molte regioni, ma non trentine.

Nel frattempo però aziende trentine ottengono successi fuori provincia. In particolare la Mak di Lavis, arrivata nel 2018 a 38 milioni di fatturato, ha vinto in cordata con l’altoatesina Mader la gara da 15 milioni per la riqualificazione e l’ampliamento dello stadio Druso di Bolzano, nonché un’altra commessa da 5 milioni del Comune di Bolzano per la costruzione di un edificio di alloggi protetti. Collini e Misconel, dal canto loro, hanno costituito con soci altoatesini il consorzio Pusterbau, con il quale partecipano alla gara da 20,9 milioni indetta dalla Waltherpark di Renè Benko per il nuovo tunnel stradale di via Alto Adige a Bolzano.

Tra i lavori pubblici trentini affidati in questa prima parte del 2019, il più grande è la realizzazione della circonvallazione di Cles che, dopo una lunga e tormentata storia di ricorsi e controricorsi, è stata aggiudicata definitivamente a gennaio per 38,3 milioni su 43 milioni a base di gara alla cordata tra Emaprice, Collini Lavori e il consorzio Technik Bau di Lavis, che raggruppa nove aziende trentine di impianti. Il secondo appalto per dimensioni, la bonifica della discarica della Maza ad Arco, è invece andato al raggruppamento di imprese (non trentine) Progetto Geoambiente, General Smontaggi, Fratelli Gentile per 14,7 milioni su 20,7 di base gara.

Nel complesso le aziende vincitrici quest’anno hanno offerto un ribasso medio sulla base di gara intorno al 15%, un dato analogo a quello degli ultimi anni e ben lontano dai ribassi che si stanno affermando negli appalti di servizi. In gare come quella delle pulizie negli uffici provinciali e comunali (l’Adige di sabato) si è arrivati anche al 30-40% di ribassi. Insieme a valori a base di gara già ribassati dall’ente appaltante, questa situazione sta mettendo in serie difficoltà il mantenimento delle condizioni salariali e di lavoro del personale.

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