Morto Ernesto Bertoli il "re" del turismo e dello sci in Val di Sole e non solo

Addio a Ernesto Bertoli, imprenditore storico del settore delle funivie, tra i fondatori della Banca popolare del Trentino (poi acquistata dalla Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani). Con Bertoli, la cui ascesa nel settore imprenditoriale si era arrestata attorno al 2008 con il caso Aeroterminal e la successiva uscita dalle Funivie Folgarida Marilleva che aveva fatto grandi, se ne va un pezzo di storia dell’economia trentina.

Nato a Milano nel 1937 (avrebbe compiuto 82 anni a ottobre) era arrivato a Trento grazie a Bruno Kessler. Il grande politico solandro lo chiamò in Trentino per sviluppare dal punto di vista turistico invernale la val di Sole. Poi Bertoli si innamorò del Trentino e delle funivie e divenne uno degli artefici dello sviluppo dello sci in provincia.

È l’uomo che ha cambiato il volto della sua valle per quasi cinquant’anni alla guida di Funivie Folgarida Marilleva spa e dello sviluppo turistico invernale del territorio. A Folgarida e in quella valle, che lo accolse giovane e aitante imprenditore, tornava quando poteva, anche dopo il dissesto finanziario legato alla vicenda Aeroterminal Venezia che gli è costata la società che aveva costruito e fatto crescere insieme al braccio destro Giovanni Renzi. «In Val di Sole ha lasciato il cuore - racconta infatti Enzo Albasini, albergatore di Folgarida e già membro del cda di Funivie -. L’ultima volta che l’ho incontrato è stato l’estate scorsa. Mio padre, con Bertoli e altri, è stato tra i fondatori dell’impresa che portò allo sviluppo di Folgarida. Ci ha dato una mano e ci è venuto incontro in diverse occasioni. È stato un uomo di grandissima visione, che ho difeso anche nel momento più difficile della sua vita».

In Val di Sole, Bertoli ci arriva quando la valle è ancora terra di emigrazione e, sotto la spinta di Bruno Kessler ed Enrico Pancheri, stava muovendo i primi passi in direzione di uno sviluppo turistico invernale. Allora operava la Società per le Baite di Rabbi che intendeva recuperare edifici tradizionali e masi a scopo abitativo e residenziale. Sarà proprio questa stessa società a fare da apripista alla nascita della Società Funivie Folgarida-Marilleva e all’avventura che trasformò la valle. «So bene come ragionava e gli riconosco di essere stato un grande imprenditore con pregi e difetti» aggiunge Albasini.

Un capitano d’industria capace di vedere oltre alla propria attività imprenditoriale - come evidenziano sia Albasini che Franca Penasa, ex sindaco di Rabbi, già consigliere provinciale e membro del cda di Funivie - tanto da spendersi in progetti che potessero avere anche una ricaduta sull’intero sistema turistico ed economico della valle. Tra i fondatori della Banca Popolare del Trentino, Bertoli fu strenuo sostenitore del prolungamento della ferrovia Trento Malé e del tunnel del Peller. «Quanto si è impegnato allora per mettere in relazione la ferrovia con una stazione funiviaria - ricorda Penasa -. È un progetto ancora oggi avveniristico. Negli ultimi anni ha vissuto momenti di grandissima amarezza, ma la valle gli deve moltissimo. Ha avuto una visione di sviluppo per tantissimi anni. Non solo legata all’economia, ma anche di crescita culturale. Pensiamo alle tante edizioni del Premio giornalistico e alla sua attenzione per l’arte, che lo ha portato a organizzare molte mostre al centro congressi di Folgarida. Sono pochi gli imprenditori che mostrano di aver a cuore questi aspetti». «Non ho più avuto modo di sentirlo dopo la vicenda Aeroterminal» spiega quindi Udalrico Fantelli. Per tanti anni sindaco di Dimaro, Fantelli con Bertoli si è trovato spesso a trattare questioni amministrative.

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