Previsioni Ue: peggiora ancora la stima del Pil italiano

La Commissione Ue taglia ancora le stime di crescita dell'Italia: nel 2018 il Pil cresce dello 0,9%, nel 2019 dello 0,1%, e nel 2020 dello 0,7%. Nelle stime di febbraio era rispettivamente 1%, 0,2% e 0,8%.

"La debolezza", frutto della "contrazione" dello scorso semestre, "lascerà il passo a una tenue ripresa", scrive Bruxelles. I consumi dovrebbero essere aiutati dal reddito di cittadinanza, ma il "mercato del lavoro che si deteriora" danneggerà la spesa dei consumatori che tenderanno a risparmiare, aggiunge.

Prima di rendere note le previsioni economiche, compito affidato al commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, nella sala stampa del palazzo Berlaymont è arrivato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Alla riunione di Sibiu, ha sottolineato, i capi di stato e di governo della Ue si "riuniranno per preparare il nostro avvenire comune", e "a qualche settimana dalle elezioni europee dobbiamo trasmettere un messaggio che spero sia di unità e che voglio sia di speranza. Dobbiamo dimostrare che siamo determinati a lavorare insieme per il progetto europeo che è il nostro".

"L'Unione di oggi è più forte rispetto a quella di ieri e non è un caso questo, ma il risultato della nostra unità e risolutezza e capacità di raggiungere compromessi".

"Dobbiamo lottare contro gli estremismi populistici ma non possiamo lottare con slogan gratuiti o attacchi personali che stanno aumentando in Europa e questa è una cosa nuova. Ho visto negli ultimi giorni che il mio amico Donald Tusk è comparato a Hitler e Stalin e la cosa è inaccettabile è veramente disgustoso", ha sottolineato il presidente della Commissione Ue. "Queste accuse non dovrebbero avere posto nel dibattito democratico europeo dobbiamo lottare contro i populisti e gli estremisti non con le parole ma con azioni".

"Molto di come andrà in Italia dipenderà anche dall'evoluzione dello scenario internazionale": il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a margine del Forum di Parigi, ha risposto così a chi chiedeva un commento sulle prospettive di crescita dell'Italia e detto di non temere una messa in guardia da parte dell'Ue. "Questo forum - ha ricordato Tria - è più che altro concentrato sui rischi del debito dei Paesi in via di sviluppo, non è concentrato sui Paesi avanzati".

"Per le previsioni dell'Italia - ha aggiunto - tendo a confermare quanto abbiamo già scritto, molto di come andrà in Italia dipenderà anche dall'evoluzione dello scenario internazionale". Teme una nuova messa in guardia da parte della Commissione Ue? "No", ha replicato Tria.

 

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