Rurali, a luglio saranno 17 Con le fusioni altri 70 esuberi

di Francesco Terreri

Cassa Centrale Banca, capogruppo del nuovo gruppo bancario nazionale, è arrivata al livello record di 470 dipendenti diretti, 1.150 con le società controllate nella finanza, nell’informatica, nelle assicurazioni. Al contrario, per Casse Rurali e Bcc del gruppo, che in tutto hanno quasi 10 mila addetti di cui duemila in Trentino, si annunciano ulteriori contrazioni occupazionali a seguito delle fusioni e delle razionalizzazioni dei costi.

Il 1° luglio le Casse trentine scendono da 20 a 17, le Bcc del gruppo da 84 a 80. Il 1° gennaio 2020 le Rurali della nostra provincia potrebbero ridursi a 15. Solo in quest’ultima tornata di aggregazioni i sindacati stimano 70 esuberi. Tutti coperti con strumenti come il prepensionamento, sostenuto dal Fondo occupazione Focc.
Entro maggio sono in calendario le assemblee straordinarie per la nascita della Cassa Rurale Adamello dalle attuali Adamello Brenta, Pinzolo e Val Rendena e della Rurale Alta Vallagarina e Lizzana dalle due Casse lagarine. In Rendena sono previste 5 o 6 uscite sul centinaio di dipendenti totali, che si aggiungono alle 10 già agevolate dal Focc. In Vallagarina, dopo le 3 anticipate in dicembre, dovrebbero essercene altre 3 su 55 bancari totali. Il 1° luglio, inoltre, scatta in Veneto la fusione tra Bcc Prealpi, la banca del vicepresidente di Cassa Centrale Carlo Antiga, e la Bcc San Biagio.

Ma in Trentino si è messa in moto la macchina anche per le fusioni tra la Cassa Rurale di Trento e la Rurale Lavis Mezzocorona Valle di Cembra e tra Rovereto e Vallagarina. Rovereto ha già fatto un’importante cura dimagrante scendendo da 148 a 110 bancari in tre anni. Mettendoli insieme ai 120 della Rurale di Ala, potrebbero esserci una decina di esuberi.

Nel caso Trento-Lavis, sugli oltre 380 dipendenti attuali, di cui 284 nel capoluogo e un centinaio in Rotaliana, i sindacati stimano 50 esuberi al massimo. «Ma potrebbero esserci anche 20 nuovi assunti - dice il segretario provinciale della Fabi Domenico Mazzucchi - Tutto sostenuto dal Focc». Il Fondo occupazione gestito dall’ente bilaterale Ebicre ha previsto di dotarsi di altri 10 milioni di euro in tre anni. Dopo queste uscite, i bancari coop, oggi 2.078 equivalenti a 1.946 tempi pieni, potrebbero scendere in Trentino sotto quota duemila.

Intanto è stato fissato il 9 maggio il primo incontro tra sindacati e Cassa Centrale. Ma non tutto è andato liscio. «Con Cassa Centrale i sindacati stanno avendo problemi per l’indisponibilità del gruppo ad avviare un confronto serio e costruttivo» dichiara a Milano Finanza il segretario nazionale della Fabi Lando Maria Sileoni, secondo cui finora l’atteggiamento della capogruppo è stato «dilatorio e arrogante».

In Ccb si fa notare che, nella fase iniziale del gruppo, c’erano altre urgenze.
«Auspichiamo che i principi cooperativi di mutualità, attenzione ai soci, ai clienti e più in generale alle comunità locali siano adeguatamente valorizzati all’interno del piano industriale - sottolinea Mazzucchi nella comunicazione ai suoi associati - e che una parte fondamentale sia rappresentata dal rapporto con i collaboratori quali protagonisti principali nel veicolare tali principi».

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