Persi 103 negozi, in due anni sono quasi 200

di Francesco Terreri

Gli esercizi commerciali trentini sono diminuiti l'anno scorso di 103 unità, passando dai 5.723 di metà 2017 a 5.620 al giugno 2018, con un calo dell'1,8%. Negli ultimi due anni abbiamo perso 194 negozi, il 3,3% in meno. Chi soffre sono i piccoli punti vendita e alla contrazione contribuisce il giro, a volte vorticoso, degli esercizi in franchising. Le vendite invece aumentano e favoriscono soprattutto le catene maggiori. Nel 2017, secondo l'ultimo rapporto Coop sui consumi (vedi box) la grande distribuzione in regione ha aumentato il fatturato del 5,3%. Superiore al 5%, dice la Camera di Commercio, è anche la crescita dei primi nove mesi 2018. In dieci anni il balzo delle vendite è stato del 35,8%. 

Il quadro aggiornato dei negozi è reso noto dall'Osservatorio nazionale del commercio del ministero dello Sviluppo economico. Ma già nel 2017, si legge nell'ultimo rapporto della Camera di Commercio, si era verificata «una riduzione significativa del numero degli esercizi di vendita di quasi 90 unità, mentre è aumentata leggermente la superficie di vendita rispetto all'anno precedente». 

Nell'ambito dei 5.620 esercizi complessivi, i non specializzati, cioè supermercati alimentari, grandi magazzini e altri store di prodotti non alimentari, sono 1.003, tredici in meno dell'anno precedente. Il calo è dovuto pressoché tutto ai minimarket, cioè ai negozi fino a 400 metri quadri, che scendono di dieci unità (-1,7%) da 575 a 565, anche se restano di poco superiori al livello degli anni precedenti. I supermercati invece risalgono da 196 a 198, tornano cioè al livello record del 2015 dopo la battuta d'arresto 2016-2017. Di essi, 6 sono ipermercati, 189 supermercati e 3 discount. Tirano proprio le nuove aperture di discount come Aldi, anche se il confine con i supermercati tradizionali sta sfumando. È su questo segmento che Aspiag-Despar ha messo sul piatto l'offerta per i superstore Sait-Coop. Sul versante non alimentare, grandi magazzini stabili a quota 20 mentre i grandi negozi di elettronica diminuiscono a 60. 

Tra i negozi alimentari specializzati, tengono frutta e verdura con 104 esercizi, mentre soffrono le macellerie a quota 112, in calo di 11 unità cioè dell'8,9% e di ben il 15,8% sul 2016. I panifici recuperano un negozio a 153, ma restano sotto di 13 unità sul 2016. Giù anche le pasticcerie, da 52 a 48, mentre aumentano a 14 le pescherie e a 53, +10,4%, i punti vendita di bevande. 

Tra i settori dove il numero di esercizi commerciali sta calando ci sono i prodotti tessili, da 155 a 140 -9,7%, l'abbigliamento, che nel complesso conta 871 negozi, 28 in meno dell'anno precedente -3,1%, le calzature, 184 negozi, 7 in meno -3,6%. Perdono punti vendita anche mobili, materiali elettrici, materiali da costruzione. 

Le librerie diminuiscono dell'8,3% da 48 a 44 mentre tengono a 82 le cartolerie. Frenata a quota 267 (-2,2%) per gli articoli sportivi. Aumentano invece i negozi di articoli legati alla salute umana e degli animali, come le farmacie, 112 +8,7%, le parafarmacie, 25 +13,6%, gli articoli medicali e ortopedici, 46 +4,5%, gli alimenti per animali domestici, 44 +4,8%.

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