Affitti Airbnb raddoppiati in un anno in Trentino Annunci: +131%. Al top Mezzana, in coda Calliano

di Angelo Conte

Il fenomeno Airbnb in Trentino non si arresta. Anzi. La nostra regione tra agosto 2016 e agosto 2018 ha vantato l’aumento più elevato in tutta Italia per quanto riguarda il tasso di crescita degli annunci. Che in due anni sono saliti a quasi 8.000 con un incremento del 131,9% appunto tra l’agosto del 2016 e l’agosto del 2018.

Se si guarda il solo Trentino, poi, si nota come ci siano Comuni in cui i posti letto offerti tramite siano arrivati a livelli molto elevati. In cima alla classifica per numero di posti letto offerti ogni 100 abitanti, troviamo infatti Mezzana in val di Sole con oltre 50 posti letto ogni 100 abitanti, seguito da Mazzin e Campitello di Fassa che sono appena al di sotto di 50 posti letto ogni 100 abitanti. È come dire che quasi un abitante su due offre un posto letto in questi Comuni. In fondo alla classifica troviamo invece Comuni in zone poco turistiche come Calliano o San Michele all’Adige.

I dati e le analisi sono quelle effettuate rispettivamente da Federalberghi, l’associazione nazionale degli albergatori, cui aderisce la trentina Asat, e dal Sole 24 Ore.
Rispetto al fenomeno nazionale, Federalberghi confronta la situazione ad agosto 2018 nel suo rapporto sulla shadow economy (economia grigia potremmo tradurla) presentato solo qualche giorno fa. Tra le città italiane maggiormente interessate dal fenomeno troviamo Roma con 29.519 annunci, Milano con 18.482, Firenze con 11.341, Venezia con 8.025 annunci e Napoli con 6.858 annunci.

Per quanto riguarda le regioni, la pole position spetta alla Toscana, con 59.320 annunci, seguita dalla Sicilia con 51.022, dal Lazio con 40.700 e dalla Lombardia con 40.494. La densità maggiore (numero di annunci per kmq) si registra in Liguria, mentre l’incremento maggiore si è verificato in Trentino Alto Adige (+131,9% rispetto ad agosto 2016).
Rispetto al fenomeno di Airbnb interviene in maniera critica Gianni Battaiola, presidente provinciale dell’Asat.

«Il fenomeno non va fermato, ma regolamentato. Io ribadisco che per chi opera in uno stesso mercato servono le stesse regole. Dico che occorre che si tassino come le imprese, che hanno una aliquota che va da un minino del 34% sugli utili al 68% di total tax rate, coloro che gestiscono gli appartamenti come imprese». Servono poi altre regole chiare: «Ad esempio sulla sicurezza: gli alberghi hanno un sistema per comunicare alle forze dell’ordine chi vi pernotta, gli appartamenti invece no. Se c’è un terrorista dorme negli appartamenti non negli alberghi».

Sul fronte della tassazione provinciale degli appartamenti (con la giunta che punta a reintrodurre l’imposta di soggiorno solo dalla seconda casa affittata ai turisti) Battaiola è chiaro: «Non va bene tassare in modo diverso chi comunque si ferma come turista in Trentino. Se non cambierà la norma, siamo pronti a impugnarla».

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