Per le rurali di Trento e Lavis si apre il cantiere della fusione

Se si realizzasse la fusione, si arriverebbe alla maggiore Cassa del Trentino

di Francesco Terreri

Dopo le avvisaglie di inizio anno (l’Adige del 22 febbraio), la Cassa Rurale di Trento e la Cassa Rurale Lavis Mezzocorona Valle di Cembra avviano un cantiere di lavoro che potrebbe portare alla fusione e alla nascita della maggiore Cassa del Trentino e una delle più grandi del gruppo nazionale guidato da Cassa Centrale: quasi 25 mila soci, 5,4 miliardi di euro di masse amministrate, 400 dipendenti, 45 sportelli. La partenza è prudente e aperta a varie soluzioni: le due Rurali, si legge in una nota, «aprono un tavolo di confronto per studiare e costruire un nuovo progetto di presidio del territorio».

I presidenti Ermanno Villotti di Lavis e Giorgio Fracalossi di Trento sottolineano: «Cerchiamo le migliori strategie per i nostri territori, soci e clienti». Ma la pressione della Vigilanza e della stessa capogruppo è chiara: dalle attuali 20 Casse rurali occorre scendere sotto quota dieci.
I motivi sono soprattutto il rafforzamento patrimoniale delle banche di credito cooperativo, a maggior ragione nella fase turbolenta che si annuncia sui mercati finanziari, e il peso delle Rurali trentine nel gruppo nazionale, che dovrebbe nascere a gennaio con 90 Bcc di tutta Italia. La Cassa di Trento ha una raccolta di risparmio complessiva di 2,6 miliardi e crediti per poco più di 1 miliardo, per un totale di masse amministrate pari a 3,7 miliardi. Il patrimonio è a 175 milioni, con un indice di solidità del 15,49%. Il 2017 si è chiuso con un utile netto di 4,2 milioni, mentre nel primo semestre di quest’anno il risultato positivo è pari a 2,1 milioni. I soci sono 18 mila.

La Rurale di Lavis Mezzocorona Valle di Cembra ha, a sua volta, poco meno di 1 miliardo di raccolta complessiva e 700 milioni di impieghi, per un totale di 1,7 miliardi di masse amministrate. Il patrimonio è a quota 74 milioni, l’indice di solidità è al 13,50% (15% se si considerano anche i prestiti subordinati). Il risultato 2017 è stato ancora basso, 273 mila euro, ma con la semestrale si è tornati a un utile lordo di quasi 3 milioni. I soci sono 6.700.

«Il nuovo corso del credito cooperativo ci spinge a riflettere con responsabilità per individuare la strategia migliore - afferma il presidente della Rurale di Lavis Villotti - Vogliamo studiare e approfondire con grande attenzione la possibilità di unire le nostre forze. Alla luce di cosa prevede il gruppo bancario, dobbiamo provvedere al riordino delle sedi territoriali, evitando sovrapposizioni dannose». In questo momento la Cassa di Lavis ha, ad esempio, tre sportelli a Trento, a Gardolo, Roncafort e in Largo Nazario Sauro. «Abbiamo concordato con Fracalossi di trovarci e esaminare le diverse possibilità: collaborazione, chiusura degli sportelli che si sovrappongono, vera e propria fusione».

Con la fusione nascerebbe una Cassa che comprende quasi tutto l’ex comprensorio della Valle dell’Adige. Resterebbe ancora fuori la Rurale Rotaliana e Giovo, che non aderì all’aggregazione tra Lavis e Mezzocorona. «Abbiamo superato un periodo impegnativo che ha cambiato sensibilmente le nostre strategie e il nostro modo di operare - aggiunge Villotti - Anche la recente fusione con la consorella di Mezzocorona mostra gli effetti positivi sia in termini di gradimento che di risposta di mercato. Affrontiamo il futuro sempre con prudenza ma anche con la consapevolezza che tutti gli indici sono migliorati e i conti tornano a sorridere».

Per il presidente della Rurale di Trento Fracalossi «dobbiamo verificare il percorso da intraprendere; le nostre Casse rurali insieme potrebbero essere ancora di più il punto di riferimento dei settori economici fondamentali come piccole e medie imprese, agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi, assi portanti della nostra economia di riferimento».

Villotti e Fracalossi sottolineano insieme che «la fedeltà ai valori fondanti della cooperazione di credito rimane immutata. Se il progetto sarà condiviso da tutte le componenti sociali sarà possibile dar vita ad un nuovo, importante soggetto. Il tavolo sarà attivato nei prossimi giorni».

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