Di Maio: «Entro un anno stop alle aperture la domenica»

Secondo Federdistribuzione con questa decisione si perderanno decine di migliaia di posti di lavoro

"In materia di commercio, sicuramente entro l'anno, approveremo la legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi a centri commerciali, con delle turnazioni e l'orario che non sarà più liberalizzato, come fatto dal governo Monti. Quella liberalizzazione sta infatti distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura". Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che oggi è a Bari per visitare la Fiera del Levante. 


Con la proposta di legge sulle chiusure domenicali dei negozi appena incardinata alla Commissione Attività produttive alla Camera si potrebbero perdere "decine di migliaia di posti di lavoro". Ne è convinto il presidente della Federdistribuzione, associazione che riunisce le aziende della distribuzione organizzata, Claudio Gradara, sottolineando che in queste imprese lavorano circa 500.000 persone. "La domenica - spiega - è il secondo giorno della settimana di fatturato dopo il sabato. Vale comunque circa l'80-90% del sabato stesso e, spesso, il doppio di un giorno feriale. Se l'obiettivo del Governo è rimettere in moto l'economia questa decisione va nella direzione opposta, è un ritorno al passato".

Secondo Gradara la rinuncia alle liberalizzazioni del Governo Monti e della possibilità di alzare sempre la saracinesca "genererebbe una riduzione del fatturato e dei consumi e quindi anche dell'occupazione. Ci sono proposte con prospettive di impatto diverso. "Bisognerà vedere su quale testo si farà la sintesi", dice. In media - prosegue - "12 milioni di italiani fa acquisti la domenica, uno su cinque". È chiaro che se dovessero trovare il negozio o il supermercato chiuso in parte le persone cambieranno le abitudini acquistando un altro giorno, in parte si rivolgeranno al commercio on line e in parte ridurranno gli acquisti. Gradara ha commentato anche i dati sul commercio al dettaglio a luglio diffusi oggi dall'Istat. "È stato un luglio pessimo - afferma - perdura la situazione di stagnazione dei redditi e c'è una crisi di fiducia delle famiglie. Spero che la legge di Bilancio stimoli il rilancio della domanda interna. La sterilizzazione dell'Iva è al primo posto tra le priorità ma ci vorrebbe anche la riduzione del carico fiscale".

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