Oltre il 9% del Pil trentino viene dai lavoratori stranieri

I lavoratori stranieri sono in Trentino poco più di 20 mila, le imprese con titolare straniero 3.300. Gli immigrati che lavorano come dipendenti o come autonomi producono oltre 1 miliardo 500 milioni di euro di prodotto interno lordo (Pil). Da loro arrivano circa 220 milioni di euro di tasse e contributi, di cui 85 milioni di Irpef e 135 milioni di contributi previdenziali.

L’apporto degli stranieri alla ricchezza del Trentino è però in calo, in primo luogo perché sta diminuendo l’occupazione dipendente. Molti vanno via in cerca di condizioni migliori, magari in altri Paesi europei. Una parte degli immigrati ha risposto alla crisi mettendosi in proprio e avviando piccole imprese, soprattutto nell’edilizia e nel commercio (vedi a fianco). Ma ora anche quel canale è in frenata. Qualche segnale di ripresa, precaria come per tutti, arriva tuttavia dai primi mesi del 2018.

Il quadro aggiornato dell’impatto economico dell’immigrazione in Italia è stato fatto dalla Fondazione Leone Moressa di Mestre, partner della Cgia, il Centro studi degli artigiani, che si basa sui dati su reddito e imposte del 2016 dichiarati nel 2017. I 2,4 milioni di occupati immigrati in Italia hanno prodotto 130 miliardi di valore aggiunto, l’8,9% del Pil. Il contributo economico degli stranieri si traduce in 11,5 miliardi di contributi previdenziali, in 7,2 miliardi di Irpef versata, in oltre 570 mila imprese straniere.

In Trentino Alto Adige si trova l’1,8% degli occupati stranieri totali, che producono 3,3 miliardi di Pil, pari al 2,5% dei 130,9 miliardi prodotti dagli immigrati in Italia e al 9,2% del Pil regionale. In Trentino, in particolare, gli occupati stranieri sono 20.400. In base alla proporzione sul totale regionale, i lavoratori immigrati producono in provincia di Trento circa 1.550 milioni, il 9% del Pil provinciale, e versano, come detto sopra, 220 milioni di imposte e contributi.

Ma gli occupati stranieri, tra cui si contano 11.300 uomini e 9.200 donne, sono in calo del 5,5% sull’anno precedente. La contrazione occupazionale è confermata nel 2017 dall’andamento delle assunzioni delle imprese, rilevato dall’Agenzia del Lavoro: le chiamate di stranieri scendono del 10,6%, anche per la forte riduzione dei raccoglitori in agricoltura a seguito dei danni meteo. Risultano in calo pure i disoccupati, circa 4.000, sia perché c’è chi va via, sia perché, nota l’ultimo rapporto sull’immigrazione di Provincia e Cinformi, c’è un effetto scoraggiamento sulle donne, le più colpite dalla perdita del lavoro.

Qualche segnale in controtendenza si osserva nei primi cinque mesi di quest’anno, quando le assunzioni di stranieri sono ripartite col +9,3%.

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