A 29mila pensionati trentini arriverà la quattordicesima

di Denise Rocca

Nel mese di luglio le pensioni saranno un po’ più ricche: è infatti in arrivo per il secondo anno dalla sua introduzione, la somma una tantum volta ad ingrossare le buste di coloro che hanno versato contributi all’Inps, alla gestione del pubblico impiego e all’ex Enpals (spettacolo e sport). La cosiddetta quattrodicesima arriverà quindi a 29.000 trentini: si tratta di circa il 20% dei pensionati totali della nostra regione. La misura deriva dall’intesa fra sindacati nazionali e governo raggiunta lo scorso anno, poi inserita nella legge di bilancio e arrivata ad attuazione.

La quattordicesima viene distribuita in doppia forma: una cifra più elevata per chi ha un reddito annuo minore di 9.894,69 euro (corrispondente a circa 825 euro mensili), e una somma con valore più basso a coloro la cui pensione è compresa fra questa cifra e i 13.192,92 euro (circa 1.100 euro mensili). La somma che andrà ad aggiungersi al consueto assegno di queste fasce di persone va da un minimo di 336 ad un massimo di 655 euro, a seconda della categoria di reddito alla quale si appartiene, cifre che corrispondono a 1,5 volte il minimo e 2 volte il minimo, totalmente esenti da fiscalità generale.

Altra cosa importante da ricordare è che il calcolo del reddito per l’assegnazione dell’una tantum è personale, questo significa che non verrà considerato il reddito dell’eventuale coniuge, o famigliare che dir si voglia, e nemmeno entreranno nel calcolo la casa di abitazione e qualsiasi bene che non generi reddito o le indennità previste per ciechi e sordomuti. Sono sostanzialmente tre i requisiti per usufruire della quattordicesima: avere almeno 64 anni di età; avere versato contributi all’Inps (quindi si escludono coloro, per esempio, che ricevono altre tipologie di pensioni come assegni sociali, invalidi civili) e avere un reddito personale all’interno delle soglie previste dalla legge.

L’ammontare del bonus dipende sostanzialmente dal numero di anni di anzianità contributiva e dal proprio reddito lordo annuo. Diverse sono le ripartizioni previste dalla normativa di riferimento. In termini di redditi, se non si supera la soglia dei 9.894,69 euro annui le somme saranno, a seconda della fascia, 437 euro, 564 euro e 655 euro. Per chi ha redditi più elevati (ma contenuti entro la cifra dei 13.192,92 euro) il pagamento sarà di 336, 420 o 504 euro. Le tre fasce vengono determinate in relazione ai contributi versati: fino a 15 anni; fra i 15 e i 25 anni; oltre i 25 anni. Fasce che sono diverse nel caso dei lavoratori autonomi per i quali vanno aggiunti tre anni ad ogni scaglione (quindi fino ai 18, fra 18 e 28, oltre i 28 anni).

La quattordicesima dipende anche dal mese di nascita: verranno pagati i pensionati del pubblico impegno che hanno compiuto i 64 anni entro il mese di giugno; chi appartiene al settore privato dovrà averli compiuti entro il mese di luglio. Per i nati oltre questi mesi il piccolo tesoretto della quattordicesima viene invece posticipato al prossimo dicembre. «Una cosa che è importante ricordare oltre al criterio del reddito personale - spiega il direttore dell’Inps regionale Marco Zanotelli - che, rispetto ad un criterio di reddito famigliare permette di ampliare il contributo aggiuntivo, è che non bisognerà fare assolutamente nulla, la quattordicesima viene erogata automaticamente».

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