Imprese: un trimestre d'oro Export: +12,5%; ricavi: +6,2%

di Marica Viganò

Vola l’export, cresce il fatturato, aumenta l’occupazione con numeri che non si registravano da un decennio. «Performance brillanti» - come è stato evidenziato ieri alla Camera di Commercio - caratterizzano il primo trimestre 2018 dell’economia locale, soprattutto nelle medie e grandi imprese. Il futuro è incerto, ma gli imprenditori manifestano un moderato ottimismo.

«Alle misure protezionistiche degli Stati Uniti ed alla questione dei dazi di Trump che potrebbe influire in particolare sul settore vitivinicolo, si aggiunge la tensione di questi ultimi giorni sui mercati finanziari. I risultati lusinghieri ottenuti fin qui rischiano di innestarsi su un contesto internazionale meno dinamico rispetto alle attese e su una situazione interna italiana contraddistinta dall’incertezza. Attendiamo cosa può accadere, senza fasciarci la testa» è il monito del presidente della Camera di Commercio Gianni Bort. «Fino al prossimo tweet» suggerisce con ironia l’assessore provinciale Alessandro Olivi, lasciando la conferenza stampa in anticipo «perché a Rovereto apre una nuova fabbrica: il territorio si è messo in cammino».



«Lo scenario internazionale ci preoccupa - evidenzia Olivi - ma nella nostra dimensione il Trentino ha recuperato fiducia e superato la crisi».
Nell’indagine trimestrale della Camera di Commercio sulla congiuntura in provincia di Trento è il segno «più» a caratterizzare l’analisi: aumenta del 6,2% il fatturato complessivo realizzato dalle imprese esaminate, rispetto ai primi tre mesi del 2017; +4,6% su base annua della domanda locale; +4,6% della domanda nazionale, pur con un rallentamento rispetto alla fase finale del 2017.

Ma è il +2,8% registrato nell’occupazione («un dato che non si registrava da un decennio» è stato evidenziato) che fa da traino all’ottimismo generale. Le variazioni più marcate nei settori dei trasporti (5,6%) e dei servizi alle imprese (6,1%). Contrazioni nel settore estrattivo (-1,6%) e nell’edilizia (-0,4%), mentre il manufatturiero va a +2,4%, il commercio al dettaglio +1,5% e all’ingrosso +0,9%. «L’obiettivo che ci siamo dati è di portare la disoccupazione al dato precedente alla recessione, cioè sotto il 5%. Un obiettivo possibile» sottolinea l’assessore Olivi. Sono soprattutto le medie e le grandi aziende ad ampliare la base occupazionale (tra +4,1% e +4,6%), mentre l’andamento è stato definito «stagnante» nelle aziende fino a 10 addetti (+0,1%).

L’accelerazione della ripresa viene confermata dalle esportazioni (+12,5%) e dalla variazione tendenziale degli ordinativi «eccezionalmente positiva per il secondo trimestre consecutivo» (+24,9%).
Il fatturato, che evidenzia un +6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ha variazione particolarmente positiva nel settore manifatturiero (+10%), nel commercio al dettaglio (+6.6%), nell’estrattivo (+14,6%), tenendo però conto della volatilità dei risultati economici di quest’ultimo settore.

Meno bene il settore dei trasporti (+4,8%), delle costruzioni (+3,9%), del commercio all’ingrosso (+1,2%), mentre la variazione è sostanzialmente nulla nei servizi alle imprese (+0,3%).
Al futuro si guarda con fiducia: gli ordinativi presentano una crescita superiore al 20% e i giudizi degli imprenditori si portano sui livelli precedenti alla crisi del 2008/2009.

Dalle opinioni raccolte attraverso un questionario, è emerso che la situazione economica è buona per il 20,2% degli imprenditori, insoddisfacente per 19,5%, soddisfacente per il restante 60,3%. È tra le imprese più grandi che si registra la maggior parte dei giudizi favorevoli e, parlando di prospettive future, si respira ottimismo soprattutto tra gli imprenditori del settore manifatturiero e dei servizi alle imprese, mentre per i trasporti c’è maggior incertezza. Agli imprenditori è stata chiesta una valutazione dei prezzi nei primi tre mesi del 2018: stazionari per il 67,1% e in crescita moderata per il 23,9%.

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