Il finanziere Bonomi si compra i laboratori Adige

Dal crac Valtur al rilancio dei laboratori medici

di Francesco Terreri

La Investindustrial del finanziere Andrea Bonomi, proprietaria della Valtur dove ha appena licenziato 231 lavoratori di cui 28 in Trentino, ha rilevato la società austriaca Lifebrain, che un paio di anni fa acquisì qui da noi i Laboratori Druso e i Laboratori Adige (nella foto) e gestisce 18 centri di analisi e punti prelievo nella provincia, oltre 200 in tutta Italia, con un fatturato di 56 milioni di euro. L’operazione è stata condotta attraverso la newco Grifondoro, controllata da società lussemburghesi costituite dal fondo Investindustrial VI. Pochi giorni fa l’Antitrust ha dato il via libera all’acquisizione, ritenuta «non pregiudizievole» per la concorrenza.

Insomma, dal crac Valtur al rilancio dei laboratori medici. Del resto Investindustrial ha un portafoglio di investimenti di oltre 5 miliardi di euro, di cui il 40% in Italia. Tra le proprietà, c’è stata la Ducati, rivenduta all’Audi, e ci sono Artsana (Chicco), le calzature Sergio Rossi, l’Aston Martin. Nel fondo che ha condotto l’operazione hanno investito, tra gli altri, gruppi assicurativi come la francese Axa, banche come Bnp e Ubs, il fondo sovrano del Kuwait. Lifebrain, d’altra parte, è il più grande network italiano di laboratori di diagnostica (esami del sangue e delle urine) con una media di 15 milioni di esami ogni anno, oltre 500 strutture sanitarie servite e circa 5 mila collaboratori.

Intanto, sul versante Valtur, Cassa Depositi e Prestiti ha raggiunto un accordo con la società in crisi per il rientro in portafoglio delle tre strutture di proprietà, Marilleva, Pila e Marina di Ostuni, che aveva acquistato l’anno scorso. La società controllata dal Ministero dell’economia ha già aperto l’asta per trovare nuovi gestori. «Una soluzione si deve trovare al più presto, se si vuole far partire la stagione e non far rimanere chiusi i villaggi» sottolinea Giorgio Palmucci, manager di Th Resorts, la catena padovana partecipata dalla stessa Cdp e dall’Isa, confermando l’interesse dell’operatore per i villaggi turistici.

Ma per i villaggi c’è l’interesse anche di Garibaldi Hotels, il gruppo pugliese che di recente ha preso in gestione tre alberghi in Trentino, Monzoni a Pozza di Fassa, Fratazza a San Martino di Castrozza e l’Albergo Piaz a Pera di Fassa. «Siamo pronti a scendere in campo e abbiamo formalmente manifestato il nostro interesse per i tre villaggi di Ostuni, Marilleva e Pila a Cassa Depositi e Prestiti» dichiara a Guidaviaggi.it Fabrizio Prete, direttore generale di Garibaldi Hotels.

Ieri presso la Cgil di Milano si sono ritrovati molti lavoratori Valtur e i sindacati. «Lanciamo un appello per individuare delle soluzioni in grado di garantire continuità ad un business che dà ricavi e occupazione» afferma Luca De Zolt della Filcams Cgil nazionale.

Nella riunione è emerso che, nell’inverno appena concluso, nei villaggi Valtur le presenze sono aumentate del 20,1% e il fatturato del 24,4% rispetto all’inverno precedente. Una crescita confermata dai primi dati del villaggio di Marilleva. Ma da una settimana nella struttura non lavora più nessuno. Sabato Valtur dovrebbe consegnare al ministero il piano liquidatorio. La spada di Damocle è costituita dal piano di licenziamenti di 231 addetti stabili e a termine in tutta Italia, di cui 28 in Trentino, che dovrebbe diventare operativo da metà giugno con i licenziamenti effettivi. A rischio sono poi i 110 lavoratori dell’indotto di Marilleva e i 1.200 a livello nazionale.

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