Licenziamenti Sait, molti non firmano «Inaccettabili le condizioni dell'azienda»

di Francesco Terreri

In Sait ci sono attualmente 90 lavoratori in cassa integrazione straordinaria. Tra una quindicina di giorni, il 2 aprile, la cassa finisce e per 80 di questi dipendenti finisce anche il lavoro nel consorzio della cooperazione di consumo. Finora sono arrivate 76 lettere di licenziamento, quasi tutte quelle previste. Ma i lavoratori che hanno firmato l'accordo sulla mobilità sono ancora pochi. Una ventina di licenziati ha deciso o sta valutando di impugnare il licenziamento. Molti di più aspettano chiarimenti.
Non sono per nulla convinti delle condizioni aggiuntive che Sait ha messo rispetto a quelle concordate con i sindacati al Servizio lavoro della Provincia il 20 dicembre scorso. In particolare, per accedere all'incentivo all'uscita, l'azienda chiede di firmare la clausola per cui i lavoratori si impegnano a non richiedere l'assunzione qualora nei prossimi mesi la crisi fosse superata e ci fosse una ripresa. Inoltre, la clausola di non impugnativa in caso di accettazione dell'accordo viene estesa: Sait chiede una pietra tombale su qualsiasi credito il lavoratore ritenga eventualmente di vantare per questioni di mansioni o malattie professionali o altro. 

Lunedì è previsto un vertice in Agenzia del Lavoro tra Sait e sindacati per definire i percorsi di formazione e ricollocazione che dovrebbero essere fissati nel Protocollo di intesa tra azienda, categorie e confederazioni sindacali, Federazione della Cooperazione e Provincia. Ma tra i sindacati c'è chi solleciterà Sait per un incontro al Servizio Lavoro in cui chiarire la questione delle condizioni aggiuntive poste nei verbali di licenziamento. Venerdì prossimo 23 marzo, inoltre, è in programma un'assemblea dei lavoratori licenziati in Federazione sui percorsi di ricollocazione. A quel punto si dovrebbe sapere se le firme si sono sbloccate o se le condizioni supplementari poste da Sait restano inaccettabili.
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno firmato l'accordo sulla mobilità stanno assistendo i lavoratori Sait presentando loro la situazione e lasciando che decidano. «Stiamo facendo alcuni accordi mentre altri aspettano - dice Walter Largher della Uiltucs - Sollecitiamo però tutti perché si ricordino che devono decidere entro 60 giorni dall'arrivo della lettera di licenziamento, altrimenti non avranno niente in mano, né gli incentivi dell'accordo, né la possibilità di andare per vie legali». Largher conferma che nei verbali proposti da Sait ci sono «alcune criticità» ma osserva che «chi sta già cercando lavoro altrove e non è interessato a ritentare in Sait, firma». 

«Continuiamo a fare incontri con i singoli per l'applicazione dei criteri soggettivi della procedura di mobilità e la valutazione se sia il caso di impugnare il licenziamento - afferma Lamberto Avanzo della Fisascat - Alcuni lavoratori hanno firmato gli accordi, altri sono già orientati all'impugnativa a meno che non si raggiungano con l'azienda accordi diversi e incrementali rispetto alla proposta attuale. Molti stanno ancora valutando. Anche in caso di impugnativa comunque non è detto che si arrivi alle vie legali, potrebbe essere trovata una via di mezzo nella trattativa col Sait».

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