Progettone: più spazio a mamme e disoccupati di lungo periodo

Novità in arrivo sul fronte dell’accesso al cosiddetto Progettone, in Trentino, cioè per i lavori socialmente utili. La prima riguarda la modifica dei criteri di accesso, in particolare per le lavoratrici con figli e i lavoratori e le lavoratrici che, licenziati dopo il febbraio 2012, senza avere i requisiti necessari per l’accesso al sistema, li avevano maturati con almeno un successivo contratto a termine di durata di almeno 6 mesi.

Con la decisione assunta oggi la giunta ha deciso innanzitutto di ampliare la possibilità di accesso a coloro che hanno maturato i sei mesi previsti anche sommando più contratti a termine, di durata più breve. Sul versante del criterio degli 8 anni dall’accesso alla pensione, si è deciso inoltre di scalare un anno alle donne disoccupate con figli, per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni: quindi, ad esempio, una donna con due figli a cui mancassero ancora 10 anni per maturate il diritto alla pensione, potrebbe accedere subito al sistema dei lavori socialmente utili . In questo modo si riconosce l’importanza del lavoro domestico, dei carichi familiari che ancora gravano in massima parte sulle donne.

La seconda novità riguarda l’accesso al lavoro stagionale, sempre tramite il Progettone, anche ai lavoratori provenienti dalla disoccupazione ordinaria. Il primo anno di sperimentazione della procedura di cui sopra ha evidenziato alcune criticità. Le decisioni assunte per correggerle riguardano la riduzione delle fasce in cui i richiedenti vengono collocati, passate da 4 a 3, e la riduzione degli ambiti territoriali, da 7 a 6, per riequilibrare i bacini di utenza (la scelta dei lavoratori viene fatta anche in base alla residenza). Le domande infine non potranno più essere presentate in ogni momento ma solo in due momenti precisi, a inizio anno e alla metà.

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